ESCLUSIVA – Cellino: “Perché cacciare Inzaghi? Distanza incolmabile con lui”

Il patron ammette: “Decisione presa con tanta sofferenza, ultimamente mi son sentito come il presidente di una squadra con giocatori non all’altezza e con risultati positivi attribuiti”

Incredibile, ma vero. Massimo Cellino non guarda in faccia nessuno. Prende e caccia Filippo Inzaghi, il suo allenatore. E poco importa che il “suoBrescia sia terzo in classifica in serie B a due punti dalla vetta e con grosse possibilità di ritornare in serie A. Non gli importa a tal punto che, all’improvviso, decide di esonerare il tecnico che sta guidando la squadra in un campionato comunque positivo, risultati alla mano. Ma a lui interessa fino a un certo punto. Notizie.com l’ha contattato per capire e il presidente del Brescia, in modo cortese, spiega e scrive il suo punto di vista: “In questo momento meno si dice e meglio è, ma diciamo che la distanza tra le nostre vedute  era incolmabile…”.

Il presidente
Il presidente del Brescia Massimo Cellino mentre assiste dalla tribuna ad una partita della sua squadra (foto Getty Images)

Una decisione clamorosa che ha spiazzato per l’ennesima volta l’intero ambiente bresciano. Per Cellino si tratta del 52/esimo esonero da presidente tra le esperienze di Cagliari, Leeds e dal 2017 al Brescia. Una numero pazzesco se si considera la sua esperienza nel mondo del calcio. Forse, solo il compianto Zamparini aveva numeri del genere. Dopo 21 giornate con 11 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte con 33 gol fatti e 21 subiti, Cellino decide di cambiare perché crede che la squadra possa fare meglio di quello che ha raccolto fino ad ora.

“Decisione presa con sofferenza, sperando non sia troppo tardi”

L'allenatore
L’ormai ex tecnico del Brescia Filippo Inzaghi che ha ottenuto due promozioni in A con Venezia e Benevento (foto Ansa)

E’ il suo modo di gestire, se non si prende con un allenatore e soprattutto non crede nel suo modo di fare calcio (che può essere anche intervenire nel modo di schierare la squadra e giocatori), la rottura diventa insanabile, fino alla cacciata. E a Notizie.com, secondo quanto ci ha spiegato Cellino, il teorema, in qualche modo, torna: “Mi son sentito ultimamente come il Presidente di una squadra con giocatori non all’altezza e con risultati positivi attribuiti a delle fortuite coincidenze o alchimie tattiche? Io penso non sia così. E per poterlo scoprire prima che sia troppo tardi nel caso avessi ragione io? Non c’era che una cosa da fare e l’ho fatta dopo tanta sofferenza, sperando che non sia troppo tardi o invano…“.

E’ la versione e la visione di Massimo Cellino e solo più avanti e cammin facendo si vedrà se avrà avuto ragione o meno. I tifosi del Brescia aspettano e sperano che sia la volta buona, considerato che ogni cambio del genere che c’è stato (anche quando c’era Coroni) non è che sia andato molto bene. A tornare è uno scudiero di Cellino, quel Diego Luis Lopez che è stato con il presidente anche a Cagliari, non solo come allenatore, ma anche come giocatore. Per lui si tratta del terzo ritorno, anche se la piazza non è molto contenta del rientro di un allenatore che a Brescia non ha fatto benissimo.

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