La sciatrice azzurra punta a un’impresa, a distanza di neanche un mese dall’infortunio rimediato il 23 gennaio a Cortina. Il mental coach Sandro Corapi ne ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Sofia è un vero fenomeno”
La corsa contro il tempo sta proseguendo, Sofia Goggia oggi ha testato gli sci e le gambe a Pechino. Sta provando il miracolo, la sciatrice azzurra, che vuole partecipare alle Olimpiadi invernali in corso nonostante la lesione parziale del legamento e una piccola frattura del perone riportati lo scorso 23 gennaio a Cortina. Sono trascorse appena due settimane, saranno più o meno tre quando (il 15 febbraio) nei suoi programmi si giocherà l’oro in discesa. Un recupero lampo di cui ha parlato in esclusiva a Notizie.com il mental coach Sandro Corapi: “Partiamo dal presupposto che se Sofia Goggia sta lì, significa che tutto l’apparato medico che le sta intorno ha dato l’ok. A questo punto allora a fare la differenza sarà il modo in cui lei si sentirà a livello mentale, cioè se sarà in fiducia nonostante questo trauma fisico importante”.
Il mental coach, che collabora da anni con campioni del mondo dello sport e non solo, ha spiegato cosa occorra adesso alla 29enne di Bergamo per raggiungere il suo obiettivo: “Saranno fondamentali la motivazione e la determinazione nel non voler perdere questa occasione olimpica, che per uno sportivo è più unica che rara. Di sicuro abbiamo davanti un fenomeno, lo ha già dimostrato nel corso degli anni. Ritornare ai livelli precedenti dopo l’incidente avvenuto circa due anni fa denota una forza mentale al di fuori del comune che solo una campionessa come lei può possedere“.
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Entrando più nello specifico, Sandro Corapi prova a dare un consiglio a distanza a Sofia Goggia: “Dopo aver vissuto questo genere di traumi, bisogna fare i conti con due diversi momenti nel corso della preparazione alla prestazione: la prima è quella che precede la gara, la seconda è durante. E se in quest’ultima l’adrenalina può sotto un certo punto di vista aiutare, diverso è il discorso con la fase precedente alla performance: lì ci sono più pensieri con i quali dover fare i conti e spesso e volentieri questi vanno dove il corpo ha subito il trauma, a maggior ragione nel suo caso, visto che il movimento delle ginocchia è il cuore della tecnica dello sci. Quindi dipenderà molto da come lei riuscirà a ricreare le convinzioni che aveva prima dell’infortunio. Più tecnicamente dovrebbe creare una sorta di bolla di convinzioni, focalizzandosi sul risultato che vuole ottenere. Così facendo farebbe passare in secondo piano il ricordo del trauma. Si tratta di un qualcosa di impegnativo, e parlo con cognizione di causa visto che un mese fa ho subito praticamente lo stesso infortunio. Ovviamente io non dovevo partecipare alle Olimpiadi, ma so quanto in questi casi sia predominante la forza mentale rispetto a quelle che possono essere le diagnosi mediche. A prescindere da come andrà, però, una cosa la posso dire senza timore di essere smentito: Sofia Goggia è una vera campionessa. Anche solo per il fatto di essere lì, a lottare in una situazione in cui la maggior parte delle persone si sarebbe arresa in partenza“.