Il Codacons contro la pagina satirica Lercio: pubblicata la surreale diffida

Il Codacons contro il giornale satirico Lercio. La richiesta è di spiegare con chiarezza che un articolo su un loro attacco a Papa Francesco è falso. 

rienzi codacons lercio
(Ansa)

Lo ha reso noto la pagina satirica sul proprio profilo Facebook, in cui ha spiegato di avere ricevuto una diffida per mano del Codacons, l’associazione di categoria guidata da Carlo Rienzi.

L’oggetto del contendere è un articolo in cui si parlava di un loro intervento in merito all’intervista rilasciata dal Pontefice alla trasmissione condotta da Fabio Fazio “Che tempo che fa”. Ovviamente, si trattava di un articolo ironico, visti i contenuti pubblicati dalla pagina celebre sul web.

La diffida del Codacons e il post del sito satirico Lercio

“Il Codacons ci invita formalmente a smentire l’esistenza del loro comunicato ufficiale citato nell’articolo, cosa che facciamo subito”, è quanto scrive il profilo ufficiale di Lercio, con un pizzico di divertito sarcasmo, allegando anche la copia della denuncia ricevuta. “Il comunicato è falso. Ne approfittiamo anche per rivelare che pure tutte le news che abbiamo pubblicato finora sono false. Scusateci”.

La richiesta del Codacons è infatti piuttosto bizzarra. L’associazione guidata da Rienzi è ormai conosciuta in rete e tra i più giovani per le diffide inviate a numerose personalità, una su tutti al rapper Fedez, che non smette mai di ricordarlo attraverso le sue pagine social.

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In questo caso, l’esposto è però rivolto a una pagina che per sua natura pubblica solamente contenuti ironici e sarcastici, essendo un contenitore satirico (il cui nome e simbolo è già di per sé la parodia di un altro quotidiano del circuito free-press) che posta finti articoli redatti come se fossero veri ma che non fanno altro che periodizzare personaggi pubblici e istituzioni.

Tra cui, in questo caso, l’associazione per i diritti del consumatore dell’avvocato Rienzi. Nell’articolo incriminato, a firma Stefano Pisani, si legge di una surreale diffida che sarebbe partita da Rienzi verso la Rai per la ragione che durante l’intervista a Papa Francesco si sarebbe pronunciato troppe volte il nome di Dio.

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Ragione per la quale Rienzi, secondo l’articolo satirico, afferma di avere “deciso di sottoporre le immagini all’attenzione della magistratura, affinché verifichi se l’intervista possa configurare una offesa al sentimento cattolico e ai simboli della cristianità, considerato che c’è stata anche una vistosissima esposizione del crocifisso”

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