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Cronaca

Droga dello stupro, in 30 a processo: c’è anche la sorella della Muti

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Cristiano

Traffico di droga dello stupro, si torna a parlare nuovamente dello scandalo che vede coinvolta la sorella dell’attrice Ornella Muti, ovvero Claudia Rivelli, Novità arrivano direttamente dalla Procura di Roma

Claudia Rivelli (Ansa Foto)

Si torna a parlare nuovamente dello scandalo dovuto al traffico della droga da stupro che ha visto come protagonista, in negativo, Claudia Rivelli. Quest’ultima è la sorella dell’attrice Ornella Muti, la co-conduttrice della prima serata del Festival di Sanremo 2022. Come riportato in precedenza arrivano novità importanti direttamente dalla Procura di Roma che prima ha chiesto e poi ha ottenuto il giudizio immediato per una trentina di persone coinvolte in questa vicenda.

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Tra queste spunta anche il nome della sorella della nota attrice nativa di Roma. La Rivelli è indagata sul traffico delle droghe sintetiche che erano state acquistate dall’estero e sul dark web. Si conosce anche la data del processo: martedì 12 aprile. In un primo momento tutti gli indagati erano stati avvisati, lo scorso 27 ottobre, da una ordinanza cautelare dopo che i Nas avevano effettuato alcuni accertamenti.

Droga dello stupro, a processo anche Claudia Rivelli


 Claudia Rivelli fu arrestata, subito dopo fu deciso che la stessa dove effettuare gli arresti domiciliari. Non si tratta del primo fermo per lei, visto che sempre nello stesso anno (ma a settembre) fu arrestata dopo che nella sua casa era stato trovato un litro di Gbl. Quando i poliziotti le chiesero a cosa le servisse rispose che era una sostanza che usava per pulire l’argenteria.

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Tornando alla vicenda attuale le accuse nei suoi confronti rimangono gravi: visto che si tratta di importazione e cessione di sostanze stupefacenti. I magistrati hanno riportato, nei loro documenti, che la stessa Rivelli cercava di importare questo liquido in dei piccoli flaconi a suo figlio residente all’estero, precisamente a Londra. Per ingannare la dogana tolse l’etichetta e ne metteva un’altra con scritto “shampoo“.

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