Febbre di Lassa, primi casi nel Regno Unito: nuovo virus spaventa l’Europa

Due i casi accertati nel Regno Unito: una è guarita mentre l’altra è ricoverata. Si tratta di due persone infettate dopo un viaggio in Africa Occidentale

Arriva nel Regno Unito la Febbre di Lassa. Primi casi sono stati accertati nel Regno Unito e a darne comunicazione è stata l’Agenzia di sicurezza sanitaria britannica, con una nota ufficiale. Due i casi confermati fino a questo momento: si tratta di due persone che sono state infettate dopo un viaggio in Africa Occidentale. Di queste, una è guarita ed è in buone condizioni di salute, mentre l’altra è ricoverata.

Sono poi in corso delle analisi per valutare l’ipotesi di positività di una terza persona, che attualmente mostra tutti i sintomi della malattia. Attualmente, questa si trova ricoverata in una struttura specializzata nel trattamento di malattie infettive e tropicali, anche se il contagio non è stato ancora confermato. La febbre di Lassa, virus che appartiene alla stessa famiglia dell’Ebola, arriva così nel Regno Unito: tutti i malati sono componenti della stessa famiglia che risiedono nell’Est dell’Inghilterra.

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Susan Hopkins, epidemiologa e chief medical advisor dell’agenzia, ha dichiarato: “La febbre di Lassa non si trasmette facilmente da individuo a individuo. Il rischio per la popolazione è piuttosto basso”. In Gran Bretagna è comunque scattata l’operazione di tracciamento dei contatti stretti dei malati. 

 

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Ma cos’è la Febbre di Lassa? Come spiega il Ministero della Salute, si tratta di un virus appartenente alla famiglia Arenaviridae, descritto per la prima volta negli anni cinquanta ma identificato soltanto nel 1969. Il nome deriva proprio dalla città nigeriana in cui si sono verificati i primi casi. L’80% delle persone che si infettano con il virus di Lassa non presentano sintomatologia ma una infezione su cinque causa una malattia grave: in questi casi, il virus colpisce diversi organi quali il fegato, la milza e i reni.

Tra il 40 e l’80 per cento delle persone infette non manifesta sintomi. Il periodo d’incubazione varia in genere da 6 a 21 giorni. Alcuni pazienti presentano sintomi simili a quelli dell’influenza con irritazioni degli occhi e della gola, tosse, vomito e diarrea. A volte l’infezione può evolvere con un decorso grave che colpisce vari organi interni. La mortalità globale si situa attorno all’1 per cento ma può raggiungere il 15 per centro tra i malati ricoverati in ospedale.

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