Joseph Grosso, Ceo di Zephiro Investments, spiega il significato della modifica dell’articolo della Costituzione, sul Private Equity
La Costituzione italiana cambia con un riferimento alla tutela dell’ambiente. Joseph Grosso, Ceo di Zephiro Investments, (società specializzata nell’advisoring su operazioni di finanza strategica, operante a livello nazionale), prova a spiegare il significato di questa modifica.
“L’inserimento nella nostra Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, attraverso la modifica dell’articolo 9 e dell’articolo 41 approvata in ultima lettura, a grandissima maggioranza, dalla Camera dei deputati, non è un mero esercizio estetico e ideologico che asseconda un comune sentire sempre più radicato nella società italiana. Si tratta – spiega Joseph Grosso – di un passaggio storico epocale, largamente atteso e soprattutto “dovuto” alle prossime generazioni, che ha l’obiettivo di coniugare le nostre esigenze economiche con i principi di giustizia sociale e ambientale per costruire un nuovo modello di sviluppo e di crescita basato sulla sostenibilità”.
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Quali nuove sfide apre questa novità?
“Il bilanciamento degli interessi tra tutela dell’ambiente e tutela dell’iniziativa economica è una sfida obbligata e necessaria, d’altra parte già dettata dal piano per la transizione ecologica previsto dal Pnrr che pone vincoli fortissimi per le imprese alla riconversione e al rispetto dell’ambiente con l’inserimento, ad esempio, di una specifica clausola sull’assenza di danni ambientali significativi per tutti gli interventi infrastrutturali. La modifica dell’articolo 41, ‘la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali’, apre certamente nuovi scenari per il mondo degli investitori e del private equity.”
Ci spieghi.
“Si tratta di una modifica che di fatto formalizza una tendenza che era già in atto nel mondo economico e finanziario, in cui i tre fattori ESG (“Environmental, Social and Governance”), ovvero ambientale, sociale e governo d’impresa, sono già oggi sono alla base della valutazione di sostenibilità e responsabilità di ogni investimento. Ma se in precedenza investire secondo i criteri ESG era un obiettivo di specifici fondi, oppure un criterio accessorio e premiale, le modifiche apportate al testo della Costituzione aprono alla possibilità di modifiche più estese anche alla giurisprudenza, e quindi ad un profilo di rischio più elevato per gli investimenti in società che non rispettano tali criteri. Immaginiamo ad esempio, nell’ambito delle due diligence nei processi di M&A, si renderà necessario valutare e rilevare l’impatto ambientale e sociale del target. La strada era tracciata, la nostra Costituzione la rende oggi l’unica via percorribile per essere ancora protagonisti. Abbandonare il percorso significa rischiare di rimanere fuori dai giochi”.
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Gli advisor che si muovono nel mondo della finanza si muoveranno di conseguenza.
“Noi come Zephiro Investments abbiamo sempre considerato la sostenibilità e l’inclusione fattori determinanti per la scelta degli investimenti, fornendo accesso agli strumenti finanziari e di crescita a quelle società che perseguono gli obiettivi e i target di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite (SDGs – Sustainable development goals). Abbiamo sempre avuto l’ambizione di privilegiare le società che hanno nei propri programmi proposte di innovazione e che utilizzano le tecnologie per modificare e migliorare i processi commerciali, industriali e ambientali, e che pongono la sfida della sostenibilità al centro del loro business”.