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Sport

Pechino, caos sulla russa Valieva: scontro Russia-Cio

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Paolo Colantoni

La quindicenne è risultata positiva ai controlli antidoping. Si discute sulla possibilità che possa prendere parte alle gare

Polemiche infinite intorno alla pattinatrice russa Kamila Valieva. La quindicenne era risultata positiva ai controlli antidoping, per “una sostanza vietata” in avvicinamento ai Giochi invernali di Pechino 2022. Il suo Paese l’ha però autorizzata a prendere parte, scatenando la reazione del Comitato Olimpico Internazionale.

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La pattinatrice russa Kamila Valieva – GettyImages –

Il Cio ha deciso di presentare l’appello contro tale decisione. Il caso sarà deciso dalla Corte arbitrale dello sport prima del 15 febbraio, quando la 15enne pattinatrice dovrebbe – secondo l’attuale programma – prendere parte alla prova individuale olimpica. Lo ha confermato in una nota l’International Testing Agency (Ias), ribadendo la battaglia legale della Valieva per poter continuare a competere nelle Olimpiadi. E’ stata l’Ita, l’International Testing Agency che si occupa dei controlli antidoping nel corso dell’Olimpiade cinese, a confermare la positività della stella 15enne, una delle atlete più attese ai Giochi di Pechino 2022 e favorita per la gara femminile di martedì. Il Cio ha fatto appello al Tas d’urgenza proprio per avere una decisione definitiva prima della gara del 15 febbraio.

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“Questi casi non aiutano i Giochi”. Lo ha detto il portavoce del Cio Mark Adams in merito alla positività di Kamila Valieva, la pattinatrice russa 15enne risultata positiva alla trimetazidina. A tal proposito la Rusada, l’agenzia antidoping russa, ha optato per la revoca della sospensione per questioni anagrafiche (l’atleta non ha ancora compiuto 16 anni e non può essere squalificata), decisione contro cui il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto appello d’urgenza al Tas in vista della gara femminile di pattinaggio artistico alle Olimpiadi di Pechino 2022, in programma martedì e dove la russa si presenta come favorita. “Questi casi devono essere perseguiti e trattati adeguatamente e necessitano di un giusto processo – ha aggiunto Adams – Altrimenti credo che la fiducia delle persone possa venir meno. Penso sia molto importante per tutti gli interessati, non ultima un’atleta di 15 anni, avere un giusto processo, che venga fatto correttamente e che le persone possano avere fiducia nelle decisioni che vengono prese”

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