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Cronaca

Roma, confiscato tesoro al clan Casamonica: ville, beni e quote da 20 milioni

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Chiara Feleppa

Ville, bar, quote societarie: confiscati beni ai Casamonica per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro

La polizia anticrimine della questura di Roma ha confiscato beni per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro ai Casamonica. Nello specifico, ad essere stati colpiti sono Giuseppe Casamonica; il figlio Guerrino detto Pelè; Christian Casamonica, figlio di Ferruccio.

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I soggetti sono risultati coinvolti in organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito; in condotte estorsive e d’intestazione fittizia di beni. Per questi reati era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, in data 16 luglio 2021. Il Gup presso il Tribunale di Roma, in sede di giudizio abbreviato, aveva emesso sentenza di condanna nei confronti di Guerrino Casamonica, condannato a 10 anni e due mesi di reclusione; Cristian Casamonica condannato ad 8 anni di reclusione. Inoltre, il clan Casamonica veniva riconosciuto come associazione a delinquere di stampo mafioso.

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La confisca, quindi, conferma il provvedimento di sequestro dei beni che è stato disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ed eseguito, nel giugno 2020, contestualmente alle ordinanze di custodia cautelare. Confiscate “Villa Sonia”, di via Roccarbernarda 8, nella disponibilità di Guerrino; la villa con piscina in Via Flavia Demetria 90, nella disponibilità di Giuseppe Casamonica; la villa a Monterosi (Viterbo); la villa in uso a Christian Casamonica; tre appartamenti situati a Roma e provincia. Sono state anche confiscate le quote di 5 società di capitali; le quote di 2 società di persone; 1 ditta individuale; complessi aziendali, tra cui una stazione di servizio a marchio “IP” con bar tabacchi a San Cesareo e un bar tabacchi ubicato a Montecompatri.

Come fanno sapere in una nota congiunta la procura della Repubblica presso il Tribunale – Direzione distrettuale antimafia di Roma e la Questura di Roma, due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali. La villa in via Roccabernarda è sede di un progetto per neo-maggiorenni gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Asilo Savoia” . Quella di Monterosi è stata affidata a quell’amministrazione comunale.

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