Suicidio assistito, c’è una svolta nella vicenda che riguarda il 43enne Mario: ricordiamo che quest’ultimo è un tetraplegico da quasi due anni dopo che ha subito un incidente stradale
Svolta nella vicenda che vede coinvolto Mario. Il 43enne marchigiano, infatti, dall’agosto del 2020 è tetraplegico dopo che ha subito un brutto incidente stradale. Da più di un anno, invece, sta lottando con tutte le sue forze per ottenere il diritto per accedere al suicidio assistito, ovviamente medicalmente assistito nel nostro paese. L’azienda sanitaria delle Marche ha reso noto anche il nome del farmaco che darà all’uomo. Si tratta del ‘Tiopentone Sodico‘.
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Per chi non la conoscesse si tratta di una droga, ad azione depressiva, del SNC, che viene utilizzata molto spesso nel campo dell’anestesia generale. La stessa Azienda sanitaria ha comunicato, tramite una nota ufficiale, l’efficacia di questo farmaco. Quest’ultimo può garantire una morte rapida in pochissimi minuti ed indolore. Il suo peso non deve essere inferiore ai 4-5 grammi per un soggetto che pesa 70 kg. Come viene somministrato il tutto? Grazie all’infusione endovenosa.
Nelle ultime settimane si era ritornato a parlare di questa vicenda. Visto che proprio lo stesso Mario aveva deciso di denunciare il Comitato e l’Asur Marche per il reato di tortura. Negli ultimi giorni, invece, grazie all’intervento da parte del collegio legale aveva ricevuto l’ok dal Comitato Etico per i requisiti previsti dalla sentenza della Consulta.
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Come riportato in precedenza non c’è stata solamente la denuncia per il reato di tortura, ma anche per altri motivi come: reato di omissione di atti di ufficio e tutti gli ulteriori reati collegati ad ostruzionismi ed omissioni dello stesso farmaco. Mancava solamente il ‘via libera’ per la scelta del farmaco da parte del Comitato Etico regionale che è arrivato solamente negli ultimi minuti.