Uno studio legale importante che rappresenta gente dello spettacolo nei colloqui di lavoro ha chiesto indirizzi e link dei social delle candidate
Quando l’avvocato va oltre e finisce nei pasticci. E’ successo nella Capitale, in uno studio legale che ha lanciato un annuncio sul web per offrire lavoro. Il problema è nato quando il legale ha chiesto alle candidate, perché il lavoro che veniva offerto era alle donne avvocato, non tanto il curriculum ma solo gli indirizzi instagram o facebook più si chiedeva di allegare foto. “Chiede foto Instagram per assumere un’avvocata“, l’annuncio non era proprio questo, ma la sintesi sì. Poteva sembrare un semplice annuncio di lavoro ma la particolare richiesta del profilo Instagram ha scatenato una bufera sull’avvocato Felice D’Alfonso Del Sordo, legale di vip come Mina, Celentano e Carlo Verdone.
La cosa non è stata presa benissimo dalle candidate e sui social, gran parte di loto, hanno riversato parecchia rabbia e delusione. “Immagini che dovrebbero contare zero, sul posto di lavoro“, replicano alcune delle donne che si sono ritrovate a leggere l’annuncio. È sconcertante“, “È da denuncia“: sono alcuni dei commenti che si leggono sotto al post di Martina Colomasi, l’avvocata che, per protesta e portare in risalto la situazione, ha pubblicato uno screenshot (foto qui sotto) del discusso annuncio.
Lui, il legale, si difende: “Non c’è niente di male, i social accorciano i tempi di selezione”
Decine di donne adesso sperano (e chiedono) in un intervento del Comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Roma, istituito con il fine di “prevenire, contrastare e rimuovere i comportamenti discriminatori” come quello, appunto, di chiedere fotografie della candidata e il suo profilo Instagram.
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Il legale che tanto rumore e polemica ha creato, Del Sordo, contattato dal quotidiano La Repubblica risponde senza problemi e rigetta le polemiche: “Solo dopo almeno sei mesi, o anche più, si capisce bene la persona con cui hai deciso di collaborare: vengono fuori dopo tale periodo degli atteggiamenti che incrementano la sintonia o la comprimono“. I social, aggiunge l’avvocato “mi hanno già aiutato a risparmiare tempo. È inevitabile che il privato si sovrapponga quasi sempre con il professionale, soprattutto quando si passano otto ore dentro lo stesso studio e sotto lo stesso tetto. Quindi tanto vale vedere subito quanto la persona abbia già reso pubblico“. E sul metodo dice: “In America si fa già così da tempo“.