Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha voluto rilasciare una intervista ai microfoni del âCorriere della Seraâ dove si è soffermato su piĂš argomenti che riguardano i cittadini fino ad arrivare alla politica
Eâ un Maurizio Landini preoccupato quello che si è mostrato ai microfoni del âCorriere della Seraâ dove ha rilasciato delle importanti dichiarazioni. Come riportato in precedenza si è voluto soffermare su piĂš punti. In particolar modo sul sistema politico che lo ritiene destrutturato e molto distante dai cittadini.
Ha notato che, durante lâelezione del Presidente della Repubblica, câè stata una rottura del mondo del lavoro e la rappresentanza politica. Che i cittadini non si sentono rappresentanti dai politici. Un problema che riguarda anche il sindacato ed anche le imprese come ha voluto aggiungere lo stesso nativo di Castelnovo neâ Monti.
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Ci ha tenuto a ribadire che il governo esce indebolito da quello che è successo al Quirinale: iniziando dal centrodestra fino ad arrivare al centrosinistra passando per il âMovimento 5 Stelleâ. Cosa chiede al governo? Che possano attuare una politica industriale.
Unâaltra cosa che lo preoccupa è la âdistanza del quadro politico dal Paese reale. Le riforme devono essere realizzate quanto primaâ. Ed è per questo motivo vuole che il sindacato, prima che prendano una decisione, venga coinvolto. Non è finita qui visto che, dopo quello che è accaduto al Quirinale, per il numero uno della Cgil si rischia seriamente una âlunga campagna elettoraleâ.
Per quanto riguarda lâauto elettrica lâItalia non è ancora pronta. Ovvero, è in netto ritardo. Colpa del governo e delle imprese. Tanto è vero che la Volkswagen ci ha investito 86 miliardi di euro ed è per questo motivo che i sindacati metalmeccanici e Federmeccanica hanno chiesto un tavolo di confronto alla presidenza del Consiglio. Anche se risposte, in merito, non sono ancora arrivate.
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Recovery (Pnrr) va cambiato? âBasta con i bonus a pioggia. Bisogna fare come in Francia dove servono incentivi mirati per sostenere il mercato dellâauto elettrica. Con i bassi salari che ci sono adesso i lavoratori rischiano seriamente di non potersela permettereâ. Dove prendere queste risorse? Grazie al piano delle politiche pubbliche, con un piano fiscale a favore di chi ci lavora. âSe crescono i salari riprendono i consumi. Basta col riformismo competitivo, ma ok a quello cooperativoâ.
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