L’incredibile vicenda avvenuta negli Stati Uniti. Il sacerdote ha sbagliato la formula battesimale per anni, ora si presenta il problema. Chiarito tuttavia da un esperto.
La vicenda, a dir poco paradossale, avvenuta negli Stati Uniti, a Phoenix, ha creato scompiglio e sta facendo il giro della rete. Quando l’errore è stato scoperto, nel 2021, il vescovo della diocesi non ha potuto che compiere un atto dovuto e d’ufficio. Quello di informare tutti i fedeli, con una comunicazione ufficiale.
“Dopo un attento studio da parte dei funzionari diocesani e dopo aver consultato la Congregazione per la dottrina della fede a Roma”, il prelato spiega che la diocesi ha dovuto prendere una decisione. Che cioè la formula usata dal parroco “Ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” non può essere ritenuta accettabile.
La curiosa vicenda avvenuta negli Stati Uniti
La ragione sarebbe, formalmente, di ordine dottrinale e teologico. Non è infatti “la comunità che battezza una persona, ma è Cristo, e Lui solo, che presiede tutti i sacramenti, e dunque è Gesù che battezza”. Il parroco ha però utilizzato l’altra, per anni. Di conseguenza si apre ora, per la Chiesa locale, una vera e propria “gatta da pelare”.
Di conseguenza si è creato il caso, e la domanda: ora tutti i Battesimi eseguiti con la formula errata dovranno essere riformulati? “Sono sinceramente dispiaciuto che questo errore abbia provocato un’interruzione della vita sacramentale di un certo numero di fedeli. Questo è il motivo per cui mi impegno a compiere ogni passo necessario per porre rimedio alla situazione per tutti coloro che sono stati colpiti”.
Padre Andres Arango, il parroco, è infatti andato avanti con la sua formula per due decenni, scrivono i media di tutto il mondo che hanno rilanciato la curiosa notizia. Non sembrerebbe però, a una prima impressione, trattarsi di un problema numericamente insormontabile, visto che secondo quanto riportano alcuni giornali locali il numero di fedeli che dovrebbe rifare il Battesimo non sono più di diverse centinaia di fedeli.
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Non c’è però chiarezza sui dati, visto che altri quotidiani parlano di migliaia di Battesimi. Al momento a queste persone però ora sono giunte le scuse ufficiali del sacerdote in persona. “Mi rattrista apprendere di aver eseguito battesimi non validi durante il mio ministero sacerdotale usando regolarmente una formula errata. Mi rammarico profondamente del mio errore”.
Il parere conclusivo dell’esperto: “Non c’è problema”
Il parroco per questa ragione si è dimesso dalla guida della parrocchia di San Gregorio a Phoenix, che guida dal 2017, anche se tuttavia presta servizio della stessa diocesi dal settembre 2005, motivo per cui non è ancora chiaro quante siano le persone interessate da questa scoperta. Prima di arrivare in Arizona, Padre Arango ha servito in California e in Brasile, e ora il vescovo sta cercando di contattare i funzionari della Chiesa per rintracciare il maggior numero di possibile di persone che hanno ricevuto il Battesimo con la formula non valida.
Il problema che si presenta, però, è che se il sacramento del Battesimo non è valido, di conseguenza non lo sarebbero nemmeno quelli successivi, tra cui anche cresime, ordinazioni sacerdotali e matrimoni. Possibile che un errore involontario così piccolo possa creare così grande scompiglio? Sul quotidiano La Stampa ha provato a fare chiarezza un esperto, il professore di Diritto Canonico Davide Cito della Pontificia Università della Santa Croce.
“Il Battesimo non è una formula magica”, spiega Cito. “L’importante è che sia una formula trinitaria, che se volutamente erronea rende il Battesimo nulla, perché non fa quello che fa la Chiesa. La sostanza è che la persona voglia fare ciò che vuole fare la Chiesa nel battezzato”.
Di conseguenza, spiega l’esperto, “se la formula usata non è precisa, non c’è esattezza ma non si tratta di una formula magica, non è Harry Potter che fa una magia. Io penso che se uno sbagliasse radicalmente una formula battesimale si capirebbe subito, i presenti direbbero: ma questo ha bevuto… La formula “ti battezziamo”, è stato detto, non è valida, ma non ha una retroattività così “ontologica”…”.
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In conclusione, “se uno utilizza questa formula errata in modo intenzionale, il Battesimo non è valido. Ma se l’intenzione è di fare ciò che fa la Chiesa, e ha l’elemento trinitario, non crea nessun problema”.