Per l’acquisto, il sindaco Gualtieri ha chiesto al Governo risorse aggiuntive per 300 milioni che serviranno per comprare cassonetti intelligenti
Arrivano nella Capitale nuovi cassonetti “smart”, detti anche “cassonetti intelligenti”. Si tratta di attrezzature dotate di dispositivo capace di avvertire i mezzi di raccolta quando sono pieni e accessibili dagli utenti, attraverso una tessera. In questo modo, si potrà procedere con la raccolta e con lo smaltimento dei rifiuti in tempi più rapidi.
Nella Capitale, l’emergenza rifiuti prosegue e nelle scorse settimane sono state quasi due milioni e mezzo le telefonate ricevute da Ama da cittadini infuriati per la mancata raccolta dei rifiuti. Tutte le zone di Roma sono colpite dall’emergenza, dal centro fino alla periferia. La nuova amministrazione, guidata da Roberto Gualtieri, prova a gestire il problema e, mentre è ancora in corso la distribuzione dell’ultima partita di contenitori acquistati da Ama, ecco la novità in arrivo.
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Nuovi cassonetti, dotati di una tecnologia più avanzata rispetto a quella di cui dispongono i cassonetti acquistati con la giunta Raggi, quando Ama aveva proceduto ad un nuovo appalto per adeguare i cassonetti ai nuovi colori attribuiti dall’Ue ai rifiuti differenziati. Nel 2020, ne erano stati acquistati altri 37mila per una cifra superiore ai 38 milioni di euro.
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“Oltre ai fondi per l’impiantistica dedicata ai rifiuti, il sindaco Gualtieri ha chiesto al Governo risorse aggiuntive per 300 milioni che serviranno per comprare cassonetti “intelligenti” e i relativi mezzi per il loro svuotamento e per la raccolta”, ha risposto l’assessore capitolino all’Ambiente Sabrina Alfonsi, durante il convegno “Chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma. È l’ora delle scelte”, organizzato da Cgil Roma e Lazio lunedì 14 febbraio, a cui hanno partecipato i vertici del sindacato confederale, Regione Lazio ed Ama.
“Quelli acquistati dalla giunta Raggi sono già vecchi di 15 anni. I cassonetti intelligenti permetteranno di differenziare di più e meglio, razionalizzare il servizio di raccolta e, attraverso la rilevazione dei rifiuti conferiti, arrivare alla definizione puntuale della tariffa rifiuti per gli utenti”, ha detto Alfonsi. Un miglioramento della situazione si dovrebbe avere anche grazie ai contratti che Roma Capitale ha stipulato per il trattamento dei rifiuti. Ma, per arrivare alla chiusura del ciclo del nostro ambito territoriale, “servono nuovi impianti come i biodigestori anerobici a Cesano e Casal Selce, due impianti perla selezione di plastica e carta a Ponte Malnome e Rocca Cencia e almeno una discarica di servizio nel territorio di Roma”.