Il vicepresidente del Senato della Repubblica italiana, Roberto Calderoli, ha rilasciato una intervista al quotidiano ‘La Stampa’ dove ha parlato di parecchi punti interessanti. Dal referendum fino ad arrivare alla frecciatina nei confronti della leader di ‘Fratelli d’Italia’, Giorgia Meloni
Esulta la Lega di Matteo Salvini e soprattutto di Roberto Calderoli in merito alla decisione sul ‘Referendum Giustizia’. L’attuale vicepresidente del Senato ha parlato di una vittoria non solo da parte del partito, ma anche dei radicali. Per il nativo di Bergamo non esiste più una appartenenza politica, ma una appartenenza del popolo.
Per lui gli stessi cittadini, proprio quelli che hanno avuto a che fare con la giustizia, sono liberi di esprimersi. Durante la prossima campagna referendaria ha già in mente quale slogan utilizzare. Alla ‘Stampa’ ha dichiarato che: “Non si utilizzerà più il termine ‘Chi sbaglia paga’ ma ‘Chi sbaglia non paga“.
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Per quanto riguarda la bocciatura sul referendum che riguarda l’eutanasia e la cannabis è voluto tornare indietro di qualche anno, proprio agli inizi della sua carriera in politica. “Nella mia vita ho preso tante di quelle musate sia dalla Cassazione che dalla Consulta. Proprio da lì ho capito come si presentano i quesiti per non farseli bocciare.
In che modo? Con dei tecnicismi”. Il Presidente della Corte Costituzionale italiana, Giuliano Amato, ha messo in evidenza qualche problema in più. Lo stesso Calderoli ha detto che, molto probabilmente, li avrebbe posti in maniera diversa e che avrebbe votato sicuramente “no”.
Non sono mancate le frecciatine nei confronti della leader di ‘Fratelli d’Italia’, ovvero Giorgia Meloni. Proprio quest’ultima è pronta a ribadire il suo “no” in merito ai due quesiti. Anche se la risposta di Calderoli non si è fatta assolutamente attendere: “Faccia pure, tanto adesso contano i cittadini“.
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Per quanto riguarda il fatto che il centrodestra possa ritrovare quella serenità che manca da un bel po’ ha rivelato che questi referendum intervengono su temi che proprio la destra non è riuscito a risolvere in 30 anni: “Su questo siamo uniti“.