L’ex ciclista, tifoso nerazzurro, commenta il ko con il Liverpool a notizie.com: “Peccato per la traversa di Calhanoglu, Reds più forti e scaltri. Ora si mantenga alta la concentrazione almeno in campionato…”.
Testa alta nonostante il ko di ieri: “L’Inter non deve smettere di pedalare!“. E se ne intende, Francesco Moser, di gare a tappe o imprese straordinarie. L’ex ciclista, tifoso nerazzurro, ha parlato in esclusiva a notizie.com.
“Ho parlato della partita con il Liverpool anche con mio figlio Ignazio. Purtroppo certe sfide sono così: noi abbiamo colpito la traversa con Calhanoglu, loro l’hanno infilata in porta due volte nel finale. Sono stati più forti o forse semplicemente più scaltri. Ora il ritorno è veramente in salita…”. Una rimonta complicata dal fattore campo: “Nel ciclismo non conta l’ambiente, i corridori conoscono le strade, se uno va più forte si stacca e tanti cari saluti… Nel calcio è diverso, c’è una grossa differenza tra match in casa o in trasferta, il pubblico è un fattore. A maggior ragione è tosta in Inghilterra”.
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Tanti impegni in vista, Moser consiglia all’Inter di non farsi distrarre dalla Champions League: “Ci sono molte partite ravvicinate, il pensiero deve andare allo scudetto e alla Coppa Italia. In campionato speriamo di vincere il recupero con il Bologna in modo di tornare in testa alla classifica. Il Milan ci ha superato, non so se l’Inter abbia pensato di aver già lo scudetto in tasca, ma qui è ancora tutto aperto. Si diano una mossa… Magari, una volta usciti dalla Champions, si potranno spostare tutte le energie alla Serie A”. Guai a rilassarsi: “La guardia nello sport non va mai abbassata, non ci si può rilassare, soprattutto in queste stagioni dove ci sono mille incognite. Non solo gli infortuni, parlo naturalmente anche del covid. Ci sono tanti imprevisti da dover affrontare”.
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Moser, al di là della delusione per la sconfitta con i Reds, si complimenta con Simone Inzaghi: “Ha fatto bene finora, è al primo anno a Milano, se la sta cavando. Chiaramente anche lui ieri voleva vincere, vediamo se si riuscirà ad aprire qualche spiraglio di qualificazione nella gara di ritorno. Poi tutto sul campionato… Conta il risultato finale, chi taglia per primo il traguardo. Nulla è scontato, guardate la Nazionale. Ha vinto l’Europeo e poi rischia di non andare ai mondiali per la seconda volta di fila”. Come dargli torto.