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ESCLUSIVA – Flachi: “In mezz’ora ho cancellato 12 anni senza calcio”

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Daniele Rocca

L’ex attaccante di Fiorentina e Sampdoria è tornato in campo a distanza di 12 anni dall’ultima volta: “Ho scontato la squalifica per le ca**ate che ho fatto, questa per me è una seconda vita”.

Una nuova sfida, in primis con sé stesso. Francesco Flachi è tornato a giocare dopo la squalifica per doping da cocaina. Sono passati 12 anni dalla sua ultima apparizione su un campo di calcio: nel 2010 il Tribunale Nazionale, vista la recidiva, aveva optato per una pena esemplare nei confronti del calciatore che all’epoca militava nel Brescia. Una carriera iniziata con la maglia della Fiorentina, squadra del suo cuore, per poi andare in prestito prima a Bari e poi ad Ancona.

Francesco Flachi con la maglia del Signa nella partita contro il Prato 2000 in Eccellenza (Instagram)

Ma è con la Sampdoria che diventa il giocatore che tutti gli amanti del calcio hanno ammirato dal 1999 al 2007, diventando il terzo miglior marcatore nella storia del club dietro a due leggende come Vialli e Mancini. Il 21 febbraio del 2007 viene trovato positivo a una metabolita della cocaina per la prima volta: la squalifica di 16 mesi si allunga a 24. Nel 2008 viene ingaggiato dall’Empoli e la stagione successiva dal Brescia. Ed è qui che c’è la ‘ricaduta’: rischia la radiazione, alla fine invece la condanna sarà di 12 anni di squalifica.

“Ora voglio diventare un esempio positivo”

GENOA, ITALY – JANUARY 12: Francesco Flachi ex player of UC Sampdoria before the Serie A match between UC Sampdoria and Brescia Calcio at Stadio Luigi Ferraris on January 12, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

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Ha aspettato tanto, ma non ha mai abbandonato l’idea di tornare a giocare. Francesco Flachi, nonostante le tante difficoltà, è riuscito a coronare il suo sogno a 46 anni. Il suo rientro lo aveva anticipato sui social già nei mesi scorsi, ma ha dovuto attendere fino a domenica scorsa, quando ha fatto ritorno sul terreno di gioco con la maglia del Signa, squadra di Eccellenza. La partita contro il Prato 2000 si è conclusa con il risultato di 2-2, ma per Flachi la mezz’ora iniziale prima della sostituzione è stata comunque una vittoria. Le sue emozioni le ha raccontate in esclusiva ai microfoni di Notizie.com.

Cosa ha provato a tornare in campo dopo 12 anni di assenza forzata?

Ero più emozionato domenica scorsa che in altre occasioni quando giocavo in Serie A. Non ero più abituato a uno scenario del genere. È stata una sensazione bellissima. Nell’ultimo mese c’erano sempre le telecamere, non è stato facile per i miei compagni di squadra. Ora dico una cosa brutta: la partita non contava tanto, era la festa messa in primo piano. Penso e spero che ora tutto torni alla normalità. Dobbiamo essere concentrati sul campionato“.

L’affetto delle persone non le è mai mancato: cosa vuole dire a chi l’ha sempre sostenuta?

È stata una giornata bellissima, ho rivisto tantissima gente. Fondamentalmente tutte persone che mi vogliono bene: ho ricevuto tanti messaggi anche sui social. Non voglio essere qui a fare la comparsa. Sono competitivo di natura, cerco sempre nuove sfide con me stesso per cercare di migliorare. Se faccio questa cosa è per dare un contributo in campo e fuori, non so nemmeno per quanto. Anche a livello di spogliatoio vorrei essere d’aiuto per i più giovani“.

Cosa succede adesso nella vita di Francesco Flachi?

Per me questa è come una seconda vita. Come persona, a livello umano, ora sento che affronto meglio le giornate. Dodici anni sono stati brutti, ma fanno parte della vita. Ho vissuto costantemente alti e bassi: queste cose qui ti creano dei malesseri anche a livello familiare. Rivivere questa passione per il calcio mi dà l’allegria giusta per ricominciare a giocare”.

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In tutto questo tempo chi le è stato più vicino?

Io ho sempre avuto i figli in primis, sempre vicini a me. Anche se mi sono sperato, ma sono rimasti con te. In più ovviamente i miei genitori e mia sorella. Poi io credo tanto all’amicizia, ho rivisto tante persone care. È facile fare l’amico con Francesco Flachi quando era al top della carriera. Meno facile era fare l’amico quando sono caduto giù. Tanti amici mi sono rimasti vicino e sono stati fondamentali“.

Anche ex compagni…

È stato bello rivedere Novellino di persona, mi ha fatto tanto piacere. Lui c’è sempre stato, per me è come un secondo padre. E poi ho ricevuto tante chiamate da ex compagni sia dei tempi alla Fiorentina sia quando ero alla Samp. Queste sono anche delle situazioni che ti isolano, ma ho sempre avuto chi mi è stato vicino. So di non essere stato un bell’esempio, ma lo posso diventare adesso. Per tutti i ragazzi che amano il calcio e che non devono fare le cazzate che ho fatto io”.

Se si guarda indietro qual è il ricordo più brutto che ha? Ci sono dei rimpianti?

Come ho detto in altre occasioni, questa è la vita. Quello che ho fatto me lo sono creato io da solo. Lo metto dentro un cassetto. Quando dovrò affrontare altre situazioni mi servirà a trovare altre motivazioni per andare avanti. Se ci saranno degli ostacoli sulla mia strada ritirerò fuori quello che mi è successo e lo userò per farmi forza. Non voglio dire di avere rimpianti. Dico solo che sarei stato curioso di vedere quello che avrei fatto senza gli errori che ho commesso. Ma io sono uno istintivo, non penso alle conseguenze. So solo che quella mezz’ora che ho giocato domenica ha cancellato 12 anni senza calcio”.

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