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Cronaca

Don Roberto Repole: chi è e come festeggerà il nuovo vescovo “outsider” di Torino

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Francesco Gnagni

Papa Francesco ha scelto il nuovo arcivescovo di Torino. Si tratta di un “outsider” delle gerarchie ecclesiastiche, il teologo torinese Don Roberto Repole.

Il nuovo vescovo Roberto Repole, presso la cattedrale della Consolata di Torino (Ansa)

Don Repole è infatti un docente universitario, classe 1967, di grande preparazione teologica. Docente universitario e studioso di Teologia sistematica, è direttore della Facoltà teologica di Torino e già presidente dei teologi italiani. Nei suoi studi si è sempre occupato del rapporto complicato e articolato tra Chiesa e cultura contemporanea.

Un profilo insomma nient’affatto “tradizionale” per quanto riguarda nomine così importanti, anche se da questo punto di vista Papa Francesco continua a non smentirsi, continuando a scegliere pastori fuori dagli schemi più classici e “con l’odore delle pecore”, come li ha definiti più volte. Lo ha fatto con il vescovo di Milano, di Bologna e di molti altri, rivolgendosi a nomi di sacerdoti semplici messi alla guida di sedi tradizionalmente “cardinalizie”.

Il nuovo vescovo di Torino e l’augurio di Mons. Nosiglia

Tra le sue opere significative risuonano titoli come “Chiesa e cultura contemporanea”, “Il pensiero umile. In ascolto della Rivelazione”, “L’umiltà della Chiesa”, “Come stelle in terra. La Chiesa nell’epoca della secolarizzazione”. Prenderà il posto alla guida della diocesi che è stato a lungo in mano a monsignor Cesare Nosiglia, 77 anni, arcivescovo e custode della Sindone dall’ottobre 2010.

Il curriculum del nuovo pastore è ben conosciuto da tutti voi. Da parte mia assicuro a don Roberto la mia piena disponibilità a sostenerne il ministero senza alcuna interferenza”, ha sottolineato nelle ultime ore Nosiglia. “Io resterò a Torino in una realtà ecclesiale collegata alla parrocchia Madonna Addolorata al Pilonetto. Anche qui il parroco avrà la mia piena collaborazione se lo vorrà e come lo vorrà. E in attesa dell’ordinazione episcopale di don Roberto io svolgerò il compito di amministratore apostolico per Torino e Susa”.

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Don Roberto si era fatto notare all’inizio della pandemia con un’intervista alla Stampa di Torino in cui invitava ad “allenarsi alla solidarietà” davanti al dramma del mondo alle prese con la pandemia. E notava che mentre le Borse nel mondo crollavano a picco, quelle delle parrocchie si stavano “arricchendo di offerte per i poveri“.

L’annuncio della nomina è programmato per domani a mezzogiorno. “In queste ultime notti don Roberto non è riuscito a dormire. Era in fibrillazione. Sente il peso della responsabilità che ricadrà su di lui, ma allo stesso tempo è pieno di entusiasmo che deriva dalla sua fede salda e gioiosa“, spifferano felicemente i suoi amici più stretti al quotidiano torinese La Stampa.

Come ha festeggiato Don Roberto dopo l’annuncio della nomina

Lui ha festeggiato l’annuncio ritirandosi a casa dei suoi genitori in provincia, a Givoletto, “con una grigliata di famiglia, con il fratello, la cognata e le due nipoti”. Anche perché ancora pochi giorni fa non aveva la più pallida idea che Bergoglio avrebbe scelto proprio lui. “È stata una sorpresa immensa“, dicono ancora i suoi amici più stretti.

“Per il suo futuro non aveva progetti specifici se non quello di continuare a essere a servizio della Chiesa nei luoghi e nei tempi in cui sarebbe stato chiamato, senza accumulare troppi incarichi e allo stesso tempo senza adagiarsi. Ed è arrivata una chiamata enorme”.

Il nuovo arcivescovo di Torino Don Roberto Repole insieme al precedente, Mons. Cesare Nosiglia (Ansa)

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Nel frattempo don Roberto, che descrivono come “solare e allegro, con grande capacità di ascolto, e allo stesso tempo è determinato in tutti gli ambiti in cui si trova a operare”, ad oggi “è carico di energie positive, rafforzate e animate dalla fiducia in Dio, senza tralasciare la sincera umiltà che da sempre lo contraddistingue”.

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