“Passeremo all’attacco”, così Giorgia Meloni nella direzione di Fdi: monito a Lega e Forza Italia e un messaggio indiretto agli “scontenti”.
La linea di Giorgia Meloni è ormai chiara. Difficile tornare indietro, impossibile tendere la mano agli ormai ex alleati, che dovranno riflettere sui sondaggi, ora tutti dalla parte di Fdi. Proprio i numeri rafforzano il partito della leader e le posizioni, nette ed espresse in maniera chiara alla direzione del partito.
L’ultima convocazione fu il preludio allo strappo del centrodestra. Si consumò durante l’elezione di Sergio Mattarella, che ha scavato un solco fra Fratelli d’Italia e la Lega. L’obiettivo comune è probabilmente sanare una spaccatura che non fa bene a nessuno, ma le condizioni ora le detta Giorgia Meloni.
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“Giocheremo all’attacco”, tuona parlando a parlamentari ed eurodeputati, aggiungendo che l’opposizione non sarà all’insegna del “no” ma neanche in linea con tutti i “signor sì”, quindi costruttiva e con obiettivi precisi. “Non è a noi che va chiesto se è possibile ricucire lo strappo – osserva –, sono loro che dovranno riflettere su come ricucire con gli elettori”. Arriva quindi un monito diretto. “Con questa legge elettorale senza noi non si vince, e anche con la proporzionale il nostro potrebbe essere il primo partito, sul quale basare un nuovo governo”. Diretta e decisa, anche nel porre le condizioni per la stretta di mano.
Giorgia Meloni detta le condizioni agli ex alleati
Niente accordi ma una linea chiara. Giorgia Meloni fissa i paletti al centrodestra. “A noi non interessa eleggere 10 parlamentari in più – tuona nella direzione del partito – e vogliamo sapere quali sono le regole di ingaggio nella coalizione”. Condizioni chiare quindi. In primis niente accordi o grandi coalizioni di governo col centrosinistra, un veto assoluto a chi ipotizza un Draghi bis nel 2023, e poi un messaggio che è quasi un invito.
“Fratelli d’Italia è quello che avremmo voluto fosse il Pdl, e che il Pdl non è riuscito ad essere – ammette – cioè un partito aperto fondato su valori e vocazione maggioritaria”. Quasi un assist agli scontenti di Lega e Forza Italia che in queste ore riflettono sulla crescita di Fdi. Poi i prossimi due passaggi per rafforzare la base di voti, decollata dopo il Matterella bis. “Daremo vita ad una grande manifestazione (29 aprile) e dimostreremo all’Italia di poter offrire una squadra di governo autorevole”, afferma la Meloni.
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E intanto continua la raccolta di firme per l’elezione diretta del capo dello Stato. L’ultima si è trasformata nel punto di rottura in un centrodestra che deve riunirsi, ma in uno scenario in cui Giorgia Meloni può fare la voce grossa, forte di una serie di sondaggi che premiano le sue scelte.