Pechino 2022, Lollobrigida, altra magia della romana: bronzo nella mass skart

Seconda medaglia per la pattinatrice della Capitale, dopo l’argento nei 3000: oro alla dominatrice olandese Schouten.

Un’altra magia. Di quelle che meno t’aspetti. La romana Francesca Lollobrigida conquista la sua seconda medaglia personale, stavolta è di bronzo. Si tratta della diciassettesima medaglia italiana. La trentunenne romana è splendida terza nella gara con partenza in linea, arrendendosi solo all’olandese Irene Schouten, al terzo oro in questi Giochi, una vera dominatrice della specialità, e alla canadese Ivanie Blondin.

La campionessa
La campionessa romano di pattinaggio sul ghiaccio Francesca Lollobrigida al traguardo (foto Ansa)

La “Lollo”, come viene chiamata nell’ambiente del ghiaccio, ha vinto l’argento nei 3000, è stata quarta nei 5000, ed è arrivata terza nella Mass Start: Giochi stupendi per la pattinatrice della Capitale, che nella sua specialità preferita non ha fallito. Era stata settima a Pyeongchang, aveva conquistato l’oro europeo nel 2018 e l’argento continentale nel 2020, ma è a Pechino che Francesca si è consacrata definitivamente.

Le ragazze l’hanno fatta da padrone in questi giochi

La campionessa
La pattinatrice FRancesca Lollobrigida (foto Ansa)

Sono stati dei giochi olimpici dove le ragazze del ghiaccio l’hanno fatta da padrone. Dalla Fontana alla Goggia, alla Brignone e per finire alla Lollobrigida. Qust’ultima, poi, la più atipica di tutte, visto che viene dalla capitale, luogo non proprio abituale per chi pratica sport invernali. Un’autentica bomba di bravura ed eleganza sul ghiaccio.

Sedici giri di pista, con tre sprint intermedi ogni quattro tornate e ovviamente volatone finale. La Lollobrigida scatta in seconda posizione, poi indietreggia, risparmiandosi gli sprint di mezzo. La canadese Maltais tenta la fuga, ma l’olandese Schouten accelera per ridurre il gap. Gruppo compatto dopo il transito a metà gara, quando provano a scappare la polacca Czyszczon, la bielorussa Zuyeva e la tedesca Pechstein, mentre cade l’olandese Groenewoud. Tutte insieme un’altra volta a tre giri dal termine. Al suono della campana, l’azzurra è terza, posizione che mantiene anche nel convulso giro conclusivo.

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