Carceri, Sappe: “Sequestrati telefonini e droga in sezione massima sicurezza”

Nella giornata di ieri, nella struttura penitenziaria di Napoli-Secondigliano, la Polizia Penitenziaria ha trovato oggetti non consentiti

Nella struttura penitenziaria di Napoli-Secondigliano, la Polizia Penitenziaria ha trovato e sequestrato un gran numero di telefonini e droga a disposizione di detenuti della Sezione di Alta Sicurezza. A darne notizia è il sindacato autonomo Sappe. ”Dal pomeriggio fino a notte è stata condotta una operazione di servizio a caccia di oggetti non consentiti e sostanze stupefacenti – spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia PenitenziariaCirca 40 poliziotti penitenziari hanno preso parte all’operazione, condotta nelle sei sezioni del Reparto S3, dove sono ristretti circa 300 detenuti appartenenti al Circuito Alta Sicurezza, componenti della criminalità organizzata“.

Un omicidio nelle carceri italiane

Una situazione incredibile, anche se più di qualcuno si aspettava di poter trovare una scenario non tanto diverso all’interno delle carceri. E a Napoli-Secondigliano nel settore di Massima Sicurezza trovare determinati oggetti fa un certo effetto, soprattutto le sostanze stupefacenti.

“Ora basta vanno adottate misure drastiche come la schermatura”

Il momento
Una macchina della polizia penitenziaria (foto Ansa)

Sono stati scoperti e sequestrati ben 60 cellulari di diversi modelli, tra micro apparecchi e smartphone, e 30 grammi di hashish – spiega il sindacalista – nascosti in spazi comuni in uso ai detenuti. L’ Istituto di Secondigliano negli ultimi tempi è stato sorvolato da numerosi droni, alcuni intercettati con anche di 10/15 cellulari destinati all’interno del carcere“.

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Per il segretario generale Donato Capece, che non si capacita come sia potuto accadere una cosa del genere, “Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone: non è più accettabile e tollerabile scovare anche video e messaggi di detenuti in carcere nelle varie piattaforme social”

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