Anche Francis Ford Coppola si unisce ai numerosi registi contro la Marvel, criticando più in generale l’odierno mercato cinematografico.
Continua senza soluzione di continuità l’accanimento di registi navigati nei confronti dei cinecomic e, più in particolare, nei confronti della Marvel. Questa volta è Francis Ford Coppola ai microfoni di GQ a manifestare le sue perplessità sul moderno concetto di cinema di massa: “In passato c’erano i film degli studios. Ora ci sono i film Marvel. E cos’è un film Marvel? Un film Marvel è un prototipo di film che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora: sembra ogni volta diverso, ma in realtà è sempre uguale. La cosa vale anche per i nuovi artisti di talento: prendiamo ‘Dune’, ad esempio, realizzato da Denis Villeneuve, un artista estremamente talentuoso e dotato, oppure ‘No Time to Die,’ diretto da Cary Fukunaga: artisti estremamente dotati, talentuosi e già grandi: eppure potremmo prendere i due film, all’apparenza diversi, e trovarci dentro la stessa sequenza. Una sequenza in cui i veicoli si schiantano tra loro, ad esempio. Tutti questi film hanno una sequenza come quella, è quasi come se debbano averla per giustificare il loro budget. E sto parlando di buoni film fatti da registi di talento. Ma se io avessi fatto una carriera di quindici film di mafia di fila, ora sarei magari molto più ricco però non saprei molto sul cinema. Oggi invece sono un po’ meno ricco, ma ho imparato di più”. Dispiace constatare che, come per Scorsese, le dichiarazioni del regista del Padrino siano goffamente argomentate e si avvicinino inquietantemente ad un fenomeno di banale retorica dei “bei vecchi tempi, sempre migliori della contemporaneità”.
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Stupisce che tesi di tale approssimazione vengano costantemente decantate da autorevoli maestri dell’arte cinematografica, spesso proprio i meno integrati alla perpetua evoluzione del medium.