Registrate le morti di due civili nel tentativo di fermare l’ingresso delle forze armate ucraine nel villaggio di Pionerskoye, a 7 chilometri dal confine con la Russia. La Nato: “Mosca sta pianificando l’attacco su larga scala”
Sempre più alta la tensione tra Russia e Ucraina, con le violazioni del cessate il fuoco aumentate in modo esponenziale negli ultimi giorni, anche attraverso l’utilizzo di armi pesanti. Nella notte, in particolare nel Donbass, l’esercito ucraino schierato sul posto e i ribelli filorussi si accusano a vicenda.
Come riportato dalla Tass, infatti, le forze armate di Kiev hanno bombardato a partire dalle 21:04 (orario di Mosca) l’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk in sei aree: Dokuchayevsk, Oktyabr, Sosnovskoye, Aleksandrovka, Spartak e la stessa Donetsk, colpita intorno a mezzanotte in prossimità di una fabbrica di prodotti chimici. Secondo le prime informazioni, sarebbero state registrate le morti di due civili della Repubblica popolare di Lugansk, uccisi nel tentativo delle forze armate ucraine di sfondare a 7 chilometri dal confine con la Russia, precisamente nel villaggio di Pionerskoye. Nel corso del raid anche 5 edifici sarebbero stati distrutti.
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Il timore della Nato
Lo scorso venerdì, i due leader delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, Leonid Pasechnik e Denis Pushilin, avevano annunciato l’evacuazione degli abitanti delle repubbliche in Russia proprio per via della sempre più alta minaccia di una rappresaglia del governo di Kiev e il giorno successivo hanno chiesto ai propri abitanti una “mobilitazione generale”. Segnali estremamente negativi per la Nato, convinta che siano tutti dei chiari indicatori di un imminente attacco in Ucraina da parte della Russia su larga scala. Non solo, sempre secondo quanto riferito dal segretario generale del Patto Atlantico, Jens Stoltenberg, esistono indicazioni di tentativi da parte di Mosca di generare un “casus belli” per avere il via libera.