Australia, oggi riaprono le frontiere: tutto quello che c’è da sapere

Dopo oltre 600 giorni di chiusura, il governo apre di nuovo i propri confini a turisti, viaggiatori d’affari e cittadini australiani che erano dovuti restare all’estero per via delle stringenti norme anti-Covid

Alle 20 italiane (le 6 locali), con il primo volo che arriverà a Sidney da Los Angeles, si interrompe un periodo di oltre 600 giorni di chiusura quasi totale per l’Australia. Dopo quell’aereo, ne arriveranno altri, da Tokyo, Vancouver, Singapore e molte altre città, per un totale di circa 56 spostamenti internazionali nel giro di 24 ore. Non si tratta degli standard di un tempo, ma gradualmente torneranno anche quelli. Ne è certo il premier Scott Morrison, che a partire da oggi, 21 febbraio, ha ufficialmente riaperto le frontiere del Paese (solo per la costa Ovest bisognerà aspettare fino al 3 marzo).

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L’Australia riapre le proprie frontiere a distanza di quasi due anni dalla chiusura (Ansa)

Erano state innalzate con l’inizio della pandemia, al fine di contenere il virus ed evitare che potesse diffondersi. Un primo passo verso la riapertura c’era già stato il 15 dicembre scorso, ma questo riguardava solo i viaggiatori in possesso di un adeguato visto temporaneo e di requisiti molto stringenti, compreso (in alcune zone) l’obbligo di quarantena. Adesso il discorso è diverso, la riapertura dei confini è totale e rappresenta – quasi due anni dopo – un chiaro segnale nella valutazione dello stato attuale della pandemia.

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L’Australia riapre i confini

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Anche molti cittadini australiani non erano potuti tornare per via delle normative stringenti del governo (Ansa)

Ovviamente per poter entrare in Australia occorrerà rispondere a una serie di requisiti e tra questi c’è l’obbligo vaccinale: nello specifico serviranno almeno due dosi di vaccino (una in caso di Johnson & Johnson), effettuata a una distanza non inferiore a 14 giorni l’una dell’altra. Tra i vaccini riconosciuti figurano, oltre a J&J, anche Astrazeneca, Pfizer, Moderna, Sinovac, Bharat, Sinopharm, Sputnik e Novavax. Inoltre occorrerà soddisfare le richieste del Commonwealth per entrare in Australia (le stesse in vigore prima dell’inizio della pandemia), oltre a presentare un test rapido antigenico all’arrivo (effettuato entro le 12 ore precedenti) e segnalare un eventuale risultato positivo.

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