La denuncia di un consigliere del III Municipio di Roma e di un ragazzo nigeriano che ha trasformato un bagno pubblico in un monolocale
Non è facile vedere un uomo costretto a vivere in un bagno pubblico che lui stesso è riuscito a trasformare in una specie di monolocale dove vive e si cucina. Tutto questo non tanto lontano dal centro di Roma e in mezzo a palazzi, scuole, una chiesa e un supermercato. Tutto alla luce de sole, senza che nessuno del municipio intervenga o quanto meno si interessi per sapere che cosa succede e come poter trovare una soluzione. A muoversi è stato uno dei consiglieri del III municipio capitolino, Manuel Bartolomeo di Fratelli d’Italia che, dopo aver scritto un post su Facebook, ha spiegato a Notizie.com l’accaduto. “Un senza fissa dimora ha trasformato un bagno pubblico in muratura in una specie di monolocale , al posto del water ci ha fatto un barbecue con tutti i fumi, la parte interna di bagno chimico, odora di legna e di carta per farsi da mangiare. Una situazione allucinante di una povera persone che non ha trovato altro“.
Il Consigliere è intervenuto, chiamando il Sos (sala operativa sociale) che “sono intervenuti, anche se il ragazzo nigeriano, ha rifiutato ogni tipo di aiuto“. Bartolomeo ha scritto un post polemico su Facebook e la sua denuncia è abbastanza chiara: “Mi sbalordisce che sul balcone presidenziale, chiamiamolo così (il riferimento è al balcone della sede del Municipio ndr) ci sia ancora la scritta “porti aperti” e io mi chiedo se lasciare aperti i porti vuol dire aiutare davvero qualcuno o accoglierlo e se questa è l’accoglienza, mi vien da ridere, se non pensare ad altro“.
Manuel Bartolomeo non è infastidito da quanto è accaduto è arrabbiato e infastidito da chi a permesso che potesse accadere una cosa del genere: “Non so come siano organizzate le amministrazioni dei vari comuni d’italia in tema di accoglienza – spiega il consigliere a Notizie.com – ma vedendo determinate cose, non se è meglio che queste persone restino a casa loro. E’ veramente brutto vedere un essere umano a cucinarsi il pesce sotto gli occhi di tutti e in una situazione del genere“.
“Questo bagno pubblico – ha aggiunto – è alla portata di tutti, era un specie di magazzino delle persone che lavorano al mercato, il bagno non funziona da molti mesi, questi poveracci si ritrovano peggio di casa loro, vengono pensando di trovare l’oro e fanno una vita che neanche al loro paese fanno. Qui, poi, questo bagno è a venti metri da un asilo nido, vicino a un supermercato, c’è una chiesa, una scuola, un parco giochi e un capolinea dell’autobus. Ecco il bagno è per le persone che aspettano gli autobus. Invece adesso è un monolocale. Sono curioso di vedere cosa fa e come si comporteranno i consiglieri del III Municipio che tanto parlano di accoglienza e di porti aperti”