Il racconto dello sciatore finlandese che, arrivato al traguardo, ha spiegato le difficoltà della gara di 50 km di fondo, ridotta proprio per il grande freddo: “Si trattava solo di resistere e di combattere contro una temperatura assurda”.
Non dev’essere stata un’esperienza piacevole per Remi Lindholm. Questa edizione delle Olimpiadi invernali non la ricorderà certo per il risultato sportivo. Lo sciatore finlandese è infatti arrivato al traguardo con oltre quattro minuti di distacco dal vincitore, il russo Alexander Bolshunov. Ma il dolore provato al traguardo non è dovuto all’esito della gara di 50 km di fondo.
Le raffiche di vento e il freddo pungente hanno messo a dura prova gli atleti, tanto da dover rivedere anche il percorso. La distanza infatti è stata ridotta quasi della metà, dai 50 tradizionali a 28,4 km. Eppure non è bastato. In molti hanno avuto grandi problemi per colpa delle temperature bassissime. È proprio il caso di Lindholm, che all’arrivo ha raccontato la sua terribile esperienza.
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Al rientro negli spogliatoi, la prima cosa che ha chiesto è una borsa dell’acqua calda. Dove l’ha applicata? Sì, proprio lì. Nella zona del pene. “Potete immaginare come lo sentissi al mio arrivo“, ha raccontato Lindholm ai cronisti presenti. “Era come se fosse congelato, il dolore era insopportabile. C’è voluto un po’ prima che la circolazione tornasse regolare“.
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Il finlandese ha spiegato che una cosa simile gli fosse già accaduta durante una gara di Coppa del Mondo il Lapponia. “In questi casi il dolore è pulsante, come se la parte fosse indolenzita. Mi dispiace per la gara, ci tenevo a fare bene ma in queste condizioni era impossibile“, ha concluso.