Caos a Donbass, dove la battaglia è ormai già iniziata. Civili in fuga e code chilometriche per lasciare la città
Il ministro russo per le emergenze Chupriyan ha calcolato che è pari a “61mila il numero di civili in fuga dalla regione ucraina” che si sono rifugiati nella regione di Rostov, in Russia, dopo l’evacuazione da Donbass, regione dellʼUcraina controllata dai separatisti. L’evacuazione è stata ordinata dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk.
Fin dalle prime ore di questa mattina, sono arrivati autobus all’uscita della città di Donetsk per l’evacuazione dei residenti. I civili sono in fuga anche sui treni per mettersi in salvo e, secondo le autorità, oltre 60mila civili sono già arrivati in Russia. Nel centro della città di Donetsk, sono state udite diverse esplosioni e la tensione è ormai alle stelle. La situazione nel Donbass sarebbe di una vera e propria emergenza umanitaria, con migliaia di profughi e sfollati sotto le bombe dell’esercito ucraino.
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A riferirlo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov mentre il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan, ha riferito che il numero di civili in fuga dalla regione ucraina potrebbe salire nelle prossime ore. Di conseguenza, due regioni russe hanno proclamato il 21 febbraio lo stato d’emergenza per l’arrivo di profughi evacuati dalla regione ucraina: Penza e di Saratov, disponibili ad accogliere fra i 500 e i 1.500 profughi a testa.
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Intanto, decine di migliaia di persone chiedono assistenza e cittadinanza, mentre cresce la richiesta di passaporti russi. Quasi un milione di persone hanno chiesto la cittadinanza russa. Le code chilometriche di auto partite dall’Ucraina è destinato a crescere sempre di più, in uno scenario tragico che sa di un preludio di guerra.