L’ex centrocampista giallorosso ha commentato il momento della squadra di Mourinho: “Può essere sempre colpa dell’allenatore? Lui porta carisma, sicuramente meno gioco rispetto a Fonseca. Ma è la mentalità nella Capitale che deve cambiare…”.
Roma in crisi, Roma ottava: -2 dal sesto posto della Lazio, -6 dalla quarta posizione occupata dalla Juventus e potenzialmente dall’Atalanta. Gaetano D’Agostino, ex centrocampista giallorosso, scagiona lo stesso José Mourinho: “Possibile sia sempre colpa dell’allenatore?“, commenta in esclusiva a notizie.com.
La classifica piange: meno punti conquistati rispetto alla squadra di Fonseca nella scorsa stagione, chiusa con la qualificazione in Conference League. “Il personaggio Mourinho fa notizia e dà modo di parlare della Roma, è uno che ha carisma. Certo, il rendimento non è tanto diverso dagli anni passati, anzi. Però le responsabilità non possono essere sempre del tecnico. Per me a Roma va cambiata la mentalità a livello ambientale, parlo degli addetti ai lavori e anche dei tifosi. Bisognerebbe riflettere a fondo, le capitali delle altre nazioni hanno squadre che conquistato scudetti e trofei, qui invece si vince nettamente di meno…”.
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D’Agostino approfondisce il discorso: “Io vedo sempre esasperazione per troppo amore, è il bello e il brutto della passione. La Roma in città è un modo di vivere, non un semplice tifo. E questo spesso si ripercuote su squadra e ambiente. Nel settore giovanile è tornato Bruno Conti, sa fare calcio, lo so per esperienza personale. Ecco, lì c’è sicuramente meno pressione e si può lavorare bene”. Ora c’è un gap da recuperare rispetto alle squadre di testa: “In rosa ci sono tanti buoni calciatori, ma non c’è un campionissimo. La capacità di riportare la Roma a grandi livelli passa per un progetto che devono provare a percorrere tutti senza sbalzi d’umore, che invece purtroppo sono radicati nell’ambiente. Anche Capello ci mise diversi anni per vincere, eppure si spesero tantissimi miliardi per vincere”.
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Inutile ora fare paragoni tra Mourinho e il suo predecessore: “Io ho sempre sostenuto Fonseca, non aveva una squadra fortissima, esprimeva sicuramente un gioco migliore di quello attuale. Mourinho però è uno che può portare carisma e mentalità, è un tecnico che non ha mai espresso un grandissimo gioco nemmeno quando guidava top club. Obiettivo? Ci sono avversarie che sono più avanti in tutto. L’Europa League, vedendo il momento, può essere un buon traguardo. Una posizione di classifica ‘normale’ che però non può bastare a una piazza come Roma”.