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Cronaca

Può tornare il latino nelle scuole medie? Il ministro Bianchi spiazza tutti

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Francesco Gnagni

Le parole del titolare del Ministero di Viale Trastevere sulla reintroduzione del latino nelle scuole medie hanno colto tutti di sorpresa.

Il ministro Bianchi (Ansa)

Le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sono arrivate in risposta a ad un’interrogazione presentata dai senatori di Forza Italia Antonio Barboni, Anna Maria Bernini, Nazario Pagano, Urania Papatheu e Fulvia Caligiuri.

La questione del ritorno del latino alle scuole medie

I forzisti hanno posto la questione al ministro ricordando che l’insegnamento della lingua latina nella scuola media italiana è stato abolito nell’ormai lontano anno scolastico 1977/1978. Un’era geologica fa. Eppure, straordinariamente, la quesitone torna in campo oggi, in un mondo sempre più pervaso dalla tecnica e dall’educazione scientifica che per i tanti ragazzi che si accingono al mondo dell’istruzione e del lavoro sembra ormai quasi l’unico orizzonte ammesso e possibile.

La richiesta degli azzurri andava infatti in direzione contraria, quella cioè di conservare un patrimonio di pensiero e di realtà contenuta nella lingua latina, dei nostri avi. Valutando la possibilità di reintrodurre tale materia “nelle scuole secondarie di primo grado, non solo alla luce delle sollecitazioni di diversi studiosi, ma soprattutto riconoscendo il grande valore formativo di questa disciplina, funzionale al perfezionamento della comunicazione nella lingua italiana e alle competenze interpersonali, sociali e di cittadinanza, fondamentali per il percorso di crescita dei nostri studenti”.

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La risposta di Bianchi, che prima dell’arrivo alla guida del Ministero di Viale Trastevere si è sempre occupato di questioni particolarmente tecniche, dal mondo del lavoro che cambia all’inserimento dei giovani nel complesso universo dell’industria 4.0, e non a caso le sue prime parole hanno riguardato proprio la necessità a suo avviso di una svolta della scuola italiana in direzione “tecnica”, hanno colto tutti di sorpresa.

La risposta del titolare di Viale Trastevere

Rispondendo all’interrogazione, il ministro ha infatti concordato nel “riconoscere il valore formativo delle lingue classiche essenziali per comprendere il presente e per sviluppare i saperi fondamentali che conducono alla riflessione e alla più ampia conoscenza del mondo e della società moderni, allo spirito critico e al ragionamento necessari per l’emancipazione delle alunne e degli alunni, per la cittadinanza europea e per la difesa dei valori comuni“.

Il ministro Bianchi (Ansa)

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Tuttavia, resta il fatto che non è al momento possibile immaginare un intervento normativo per reintrodurre l’insegnamento del latino nelle scuole medie. Resta però per i latinisti e i fan del latino una speranza celata nelle parole di Bianchi. Che cioè, nel caso in cui la scelta venisse deliberata dai dei docenti nell’ambito dell’autonomia riconosciuta ai singoli istituti, si può trattare a suo avviso di una decisione opportuna “per valorizzare l’eredità della tradizione greca e latina, così da trasmetterla alle studentesse e agli studenti, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della contemporaneità”.

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