Operazione imponente contro la pedopornografia online: da una segnalazione si è arrivati ad una fitta rete di scambi in tutta Italia.
Un cloud segnalato in maniera anonima ai Carabinieri ha dato il via ad una fitta indagine che si è conclusa con arresti e perquisizioni.
All’interno del contenitore virtuale, sono stati scoperti 500 Terabyte di volume, con materiale pedopornografico che veniva scambiato e visualizzato. L’analisi delle immagini ha permesso di verificare i contenuti e il tenore delle immagini, con minorenni ritratti in atti sessuali espliciti.
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L’Autorità Giudiziaria ha quindi emesso i decreti di perquisizione ai sistemi informatici in uso agli indagati, con relativa ispezione e sequestro di circa 60 dispositivi e spazi virtuali da controllare approfonditamente. Dalle analisi si è giunti quindi a ricostruire una fitta rete di scambi di immagini dando vita alla operazione, partita da Bari ma con riflessi in tutta Italia.
Pedopornografia: indagine a Bari arresti in tutta Italia
Dopo le perquisizioni sono scattate le manette per 8 soggetti colti in flagranza di reato. I sistemi operativi in uso contenevano un notevole quantitativo di file con materiale pedopornografico. Dalle tracce informatiche ricostruite l’indagine si è poi estesa in tutta Italia.
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Altre 59 persone hanno incassato invece una denuncia per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli elementi di accusa devono essere ancora convalidati in sede di dibattimento con il contraddittorio della difesa, mentre gli arresti sono al momento convalidati dalle autorità giudiziarie territorialmente competenti.