Putin parla alla nazione e lancia una dura minaccia all’Occidente: pesante presa di posizione durante l’annuncio dell’offensiva militare.
Un invito all’Ucraina, durissimo, proprio nel momento in cui i militari russi entravano da tre diversi luoghi strategici dando il via ad una guerra annunciata ed esplosa dopo il fallimento dei negoziati.
Putin ha chiarito che gli ucraini dovrebbero consegnare le armi e tornare a casa, sottolineando che l’operazione è mirata a proteggere il Donbass. Proprio mentre nella notte i flash nel cielo e le sirene annunciavano la prima violenta offensiva contro Kiev e in altre città, Putin parlava alla nazione.
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Nel suo discorso però, non c’è solo l’invito al governo ucraino a deporre le armi per evitare ulteriori pesanti attacchi, ma anche un duro monito che suona come una pesante minaccia all’Occidente. La strada per ricucire una delle crisi più pesanti degli ultimi anni sembra ormai chiusa, e dal Cremlino annunciano una reazione immediata a chi proverà a reagire alle offensive lanciate da Mosca.
Putin ha esortato l’Ucraina a consegnare le armi, parlando di un intervento mirato a proteggere il Donbass e non di una vera e propria guerra. Le parole rivolte agli Usa però danno una dimensione diversa, più profonda e pericolosa al conflitto partito alle ore 4 di questa notte.
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L’avvertimento è chiaro ed è rivolto a chi interferirà nelle operazioni militari ordinate con i successivi ed immediati attacchi a Kiev, Odessa e Maripuol. Putin ha affermato che gli Stati Uniti hanno superato la line rossa della Russia con l’espansione della Nato. “Un ulteriore passo in avanti della Nato – ha ribadito – e il suo uso del territorio dell’Ucraina, sono inaccettabili”.
Poi l’avvertimento. “Gli Stati Uniti stanno rifiutando di negoziare su tutte le nostre richieste di sicurezza. Se qualcuno interferisce ci saranno ritorsioni mai sperimentate”. Un monito durissimo, un avvertimento che non fa altro che alimentare la crisi in attesa di capire quale sarà la reazione in arrivo dagli States e dagli alleati.