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Cronaca

Ucraina, il terrore negli occhi dei bambini in fuga: “Ora dove andiamo?”

Published by
Chiara Feleppa

Dopo l’attacco della Russia in diverse città dell’Ucraina, molte persone si sono messe in fuga per lasciare le città. Nel caos, gli occhi dei più piccoli fermano il tempo

Cittadini in fuga, file interminabili, code di auto che lasciano una città deserta mentre le sirene risuonano e le strade si svuotano. Kiev, la capitale Ucraina, da questa notte è sotto assedio in uno scenario ormai di guerra e apocalittico. La diplomazia prova a muoversi, a tentare le ultime mediazioni per evitare che la forza continui ad imporre potere e generare un conflitto internazionale. Sembra la grande fuga da Kiev, una migrazione dalle grandi dimensioni, con i cittadini che stanno lasciando la capitale ucraina dopo la notizia dell’avvio dell’attacco.

Le immagini che circolano in queste ore mostrano colonne di veicoli civili, in uscita da Kiev, che si stanno dirigendo verso ovest. Il mondo non è più lo stesso e le certezze sembrano essere crollate. Nella città si sentono esplosioni e, come una tragica macchina del tempo, sembra essere tornati indietro di decenni e decenni, con carrarmati nella città, esplosioni, attacchi. “Sembra la Guerra Fredda”, dicono. Ai bancomat, file per prelevare denaro. Agli aeroporti, si tenta la fuga. Ai rifornitori di benzina, si fa il pieno alle auto. Ma dove andranno? Dove sono dirette? Qual è la destinazione?

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A chiederlo sono anche i bambini, costretti a fuggire. Nei loro occhi, si legge la confusione e la paura del pericolo. Alcuni piangono, altri fissano il vuoto. E’ a loro che si guarda, con il pericolo che una guerra sanguinaria possa essere una catastrofe soprattutto per i più piccoli. Almeno 400 mila bambini vivono nell’area più a rischio dell’Ucraina, nella zona orientale, e potrebbero subire le conseguenze dirette della presenza dei militari e dell’artiglieria. Potrebbero essere feriti, uccisi o sfollati dalle loro case.

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Secondo l’Unicef, a rischio c’è la vita di 7,5 milioni di bambini. “Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari. L’unicef è profondamente preoccupato perché l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini“, dice Catherine Russel, direttrice Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. “Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari”.

L’Unicef, intanto, sta lavorando in Ucraina Orientale per ampliare i programmi salvavita per i bambini. Questi comprendono: il trasporto di acqua sicura nelle aree colpite dal conflitto, il preposizionamento di aiuti per la salute, l’igiene e l’istruzione di emergenza il più vicino possibile alle comunità vicino la linea di conflitto e lavorare con le municipalità per assicurare aiuto immediato per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di sostegno. Team mobili supportati dall’UNICEF stanno fornendo cure psicosociali ai bambini traumatizzati dall’insicurezza cronica. “I bambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace, adesso“. Ma ad intravedersi per ora è solo la guerra.

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Chiara Feleppa