Guerra in Ucraina, ripercussioni su Abramovich: rischia il posto?

Guerra in Ucraina, possibili ripercussioni sul proprietario del Chelsea, Roman Abramovich? La clamorosa indiscrezione arriva direttamente dall’Inghilterra

Abramovich rischia al Chelsea?
Roman Abramovich (Ansa Foto)

Purtroppo è arrivato quel giorno che nessuno mai si sarebbe mai immaginato. L’Ucraina, nel cuore della notte, è stata svegliata dalle bombe da parte dei russi che hanno attaccato ed invaso il Paese. Scene di guerra perché lo è. Centinaia i morti, tra militari e civili, nella nazione. Tutto il mondo, da questa mattina, è rimasto incollato davanti al televisore per le terribili immagini che arrivano dall’Europa orientale. Tantissimi i video che circolano su social network.

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Nel frattempo anche dal Regno Unito mostrano il proprio cordoglio e sostegno nei confronti degli ucraini che sono stati colpiti. Anche se, proprio dall’Inghilterra, arrivano notizie che riguardano proprio il personaggio che vedete in foto. Sì, stiamo parlando di Roman Abramovich. Entrato nel mondo del calcio agli inizi degli anni 2000 quando decise di acquisire il Chelsea. In questo articolo, però, non vi parliamo né di qualche altro colpo di mercato né qualcosa che interessa il calcio. In parte sì visto che c’è un parlamentare inglese che ha chiesto espressamente di togliere il club al magnate russo.

Ucraina, il parlamentare Bryant chiede di togliere Chelsea ad Abramovich

Bryant chiede di togliere il Chelsea ad Abramovich
Chris Bryant (Ansa Foto)

Secondo quanto riportano alcuni media britannici pare che il parlamentare Chris Bryant abbia chiesto, espressamente, di togliere la società dalle mani di Abramovich. L’inglese lo ha pesantemente accusato di essere uno dei fiancheggiatori del governo russo. Non solo: è stato chiesto anche di sequestrare tutti i suoi beni ed anche una casa dal valore di 152 milioni di sterline.

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Le accuse nei confronti del proprietario non sono affatto finite visto che si parla di “attività e pratiche corruttive” durante un discorso che si è tenuto al Parlamento pochi minuti fa. Il tutto menzionando un documento del Ministero dell’Interno di cui è entrato in possesso.

 

 

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