Continua l’offensiva della Russia in Ucraina: appelli per fermare la guerra mentre proseguono i bombardamenti. Putin non arretra, colpiti anche edifici civili. Dalla Francia accuse pesanti: “Non si fermerà”.
Boati, flash nella notte, appelli a scappare. Nelle zone più colpite dall’offensiva russa in Ucraina si moltiplicano le richieste di aiuto. L’ultimo attacco è iniziato alle prime ore dell’alba. Più di 200 missili dalle 6 sono piombati su Kiev. I “raketa” hanno ferito una città intera, colpendo anche obiettivi civili, distruggendo anche una scola a Donetsk.
La Russia avanza, con i carri armati, le forze di terra e ogni mezzo possibile in una manovra a tenaglia che spazza via tutto. Zelensky ha dichiarato di voler restare nei territori di guerra, ma ha chiesto aiuto. Anche Vitali Klitschko, ex pugile e sindaco di Kiev, ha espresso le difficoltà della metropoli e di una nazione intera, ancora sotto assedio.
Guerra Ucraina-Russia: la diretta
Ore 22.50 – Il premier ucraino Zelensky si è detto pronto a parlare del cessate il fuoco con Putin. Secondo le agenzie di stampa russe, sarebbero in corso le discussioni per trovare il luogo e la data di questo incontro.
20.45 – Il premier Draghi durante il vertice Nato ha ribadito come “il comportamento della Russia è la più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica da decenni“.
Ore 20.43 – In conferenza stampa, subito dopo il Consiglio Affari Esteri Ue, Josep Borrell ha parlato del blocco Swift precisando che “in questo momento le tempistiche non erano mature, ma in futuro non possiamo escludere il suo utilizzo“.
Ore 19.45 – Su Twitter Guido Crosetto ha sottolineato come “chi segue la guerra in corso raccogliendo informazioni da fonti primarie sul campo, sa che i russi stanno trovando più difficoltà di quella che immaginavano, perché le migliaia di missili che l’Ucraina che aveva ricevuto da Gran Bretagna e Stati Uniti nei mesi scorsi“.
Ore 19.27 – Proseguono senza sosta le operazioni della Russia in Ucraina. I militari continuano ad avanzare verso Kiev e presto la capitale potrebbe cadere nelle mani dei russi.
Ore 19.00 – Giorgia Meloni direttamente da Orlando ha garantito il sostegno del suo partito al premier Draghi “sulle iniziative che riguardano la difesa di Kiev e il tema dell’approvvigionamento energetico“.
Ore 17.50 – Le forze militari della Russia che stanno avanzando verso Kiev stanno incontrando “più resistenza di quanta se ne aspettassero” in Ucraina. Questo è quanto riferito dalla Cnn citando una fonte del dipartimento statunitense della Difesa. “Non possiamo dirvi con esattezza dove si trovino (i militari mussi), ma non stanno avanzando verso la capitale così rapidamente come credevano avrebbero fatto“, ha asserito la fonte. Un altro fronte chiave del conflitto è quello che dell’area di Kharkiv e, dalla Crimea, per la città di Kherson, presso il fiume Dnipro. Queste sono le tre direttrici sulle quali va avanti l’offensiva russa. Per la fonte del Pentagono, non ci sono stati altri lanci di truppe aeree nella zona di Kharkiv nelle ultime 24 ore e i maggiori progressi russi stanno avvenendo a sud. Qui sarebbe in corso un vero e proprio sbarco sulla costa del Mare d’Azov, vicino Mariupol.
Ore 17.47 – Gentiloni: “La prova di forza sarà lunga, allo studio ci sono sanzioni più incisive”. “C’è grande preoccupazione per quello che succede in Ucraina e la determinazione non solo ad applicare il pacchetto di sanzioni finalizzato ieri dai leader, ma anche ad andare avanti nell’esaminare ulteriori ipotesi di sanzioni, anche più incisive. C’è una grande consapevolezza del fatto che si è deciso molto in fretta rispetto alla Crimea, tuttavia sappiamo che sarà una prova di forza molto lunga. Putin minaccia l’Ucraina e non solo, per questo lavoriamo non solo per l’applicazione ma anche per misure più incisive”. Queste le parole del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, a margine del Consiglio Ue dei ministri dell’Economia e delle finanze, in corso tra oggi e domani a Parigi.
Ore 17.28 – È in corso adesso un attacco anfibio della Russia nel Mare di Azov, situato a ovest di Mariupol. Un funzionario della Difesa americano ha riferito questo alla Cnn. Ora i russi “stanno utilizzando migliaia di soldati di fanteria di marina“. Questo è quanto aggiunto dal funzionario, che ha precisato di non sapere con certezza cosa faranno in Ucraina queste unità dell’esercito russo. Si pensa che “l’ipotesi più gettonata è che si muoveranno verso nordest, verso Mariupol e il Donbass”.
Ore 17.22 – “Più di 50.000 rifugiati ucraini sono fuggiti dal loro Paese in meno di 48 ore, la maggior parte in Polonia e Moldova, e molti altri si stanno spostando verso i suoi confini. Grazie di cuore ai governi e alle persone dei Paesi che mantengono aperte le frontiere e accolgono i rifugiati”. Questo il contenuto di un tweet di Filippo Grandi, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati.
Ore 16.51 – Nel corso di una cordiale e lunga telefonata con Yaroslav Melnyk, l’ambasciatore ucraino a Roma, l’europarlamentare Antonio Tajani ha espresso la sua piena solidarietà nei confronti dell’Ucraina. Il coordinatore azzurro ha ribadito la necessità di imporre delle sanzioni alla Federazione russa, mirando ad una soluzione diplomatica della guerra senza ulteriori spargimenti di sangue. Nel colloquio è stato affrontato altresì il delicato tema dei profughi che fuggono dalle zone di guerra, rispetto ai quali l’Europa deve offrire accoglienza.
Ore 16.48 – Le autorità ucraine hanno suggerito di tenere negoziati con la Russia all’interno della capitale polacca Varsavia piuttosto che a Minsk. Successivamente, hanno interrotto i contatti. Questo è quanto riportato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, stando all’agenzia Sputnik. Nelle scorse ore, Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha fatto appello alle negoziazioni alla controparte russa. Mosca ha detto di essere pronta e ha suggerito come sede dei negoziati la capitale bielorussa Minsk.
Ore 16.42 – Amnesty: “Dalla Russia attacchi indiscriminati contro i civili nei centri abitati”.
Ore 16.40 – Lagarde: “La valutazione dell’impatto economico del conflitto è ancora prematura”. Ad affermare ciò è la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa in occasione dell’Eurogruppo. Lagarde ha sottolineato che la Bce “segue da vicino l’evolversi della situazione” e che “condurrà una valutazione globale delle prospettive economiche, che includerà questi ultimi sviluppi e che costituirà la base della sua riunione politica del 10 marzo”. La presidente ha inoltre affermato quanto segue. “Dopo due anni di incertezza e di difficoltà legati al Covid eravamo in pochi a pensare che la prossima incertezza sarebbe stata legata a una guerra. Se l’incertezza persisterà peserà e potrebbe colpire la crescita economica in Europa“.
Ore 16.33 – Di Maio: “Russia estromessa da Consiglio d’Europa”.
Ore 16.32 – “È evidente che ci sarà un afflusso di rifugiati, sta già avvenendo verso la Polonia e che riguarderà anche l’Italia con i ricongiungimenti. Questo è un grande tema su cui mettere subito in campo delle politiche“ di accoglienza. “So che a livello europeo si stanno studiando le modalità. Sarebbe stato meglio” se tali politiche fossero state inserite “nelle conclusioni di stanotte del consiglio europeo. Questo tema fa parte dei messaggi che escono dalla nostra Agora di oggi”. Queste le parole di Enrico Letta all’Agorà ‘Immigrazione: cambiare è necessario’.
Ore 16.11 – “Le sanzioni contro la Russia saranno di dimensione mondiale, ma gli effetti impatteranno soprattutto sull’Europa e al suo interno soprattutto sull’Italia“. Queste le parole della deputata di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli. “Quindi è fondamentale che si vada nel contesto comunitario a chiedere la costituzione di un sistema di compensazione dei danni per le nazioni maggiormente colpite a livello economico dalle iniziative di restrizione. Il premier Draghi in aula oggi ha criticato la politica energetica portata avanti negli ultimi 10 anni, su iniziativa del Pd e poi del Movimento 5 Stelle. Dobbiamo pensare al più presto a soluzioni che allarghino la nostra quota di autonomia, oggi molto ridotta, anche sotto il profilo energetico”.
Ore 16.08 – Putin loda l’esercito russo, “Agisce con coraggio”. Il presidente russo ha “molto apprezzato” le azioni dell’esercito nell’operazione lanciata in Ucraina. “Agiscono con coraggio, in modo eroico e con professionalità”. Vladimir Putin ha inoltre dichiarato che i soldato russi stanno “svolgendo con successo il loro dovere militare, realizzando l’obiettivo di garantire la sicurezza e proteggere la patria”.
Ore 15.49 – “Esorto l’esercito ucraino a non permettere che civili e individui vengano usati come scudi umani“. Queste le parole del presidente russo, Vladimir Putin.
Ore 15.45 – “Kiev è un regime nazionalista con idee naziste, il mio auspicio è che vi sia una risoluzione veloce del conflitto, che non vi siano molte vittime”. “La maggior parte dei russi credo siano d’accordo con le operazioni militari che il nostro presidente Putin ha avviato contro Kiev, un regime nazionalista simpatizzante delle idee naziste”. Queste le parole di Alexey Komov, rappresentante russo del Congresso Mondiale della Famiglia, il cui nome è associato spesso al magnate russo Konstantin Malofeev, vicino a Putin. Komov ha dichiarato: “La situazione è difficile e tutti noi vogliamo la pace, ma credo che Mosca non abbia avuto alternative a difesa del nostro Paese. Il mio auspicio è che vi sia una risoluzione veloce del conflitto e che non vi siano molte vittime”. Komov ha inoltre detto di non aver avuto recenti confronti con i politici italiani: “Matteo Salvini non lo sento da molto, molto tempo”.
Ore 15.45 – Putin: “Esercito ucraino non usi civili come scudi umani”. “Esorto l’esercito ucraino a non permettere che civili e individui vengano usati come scudi umani”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin.
Ore 15.37 – Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino, ha ribadito la richiesta di escludere la Russia dallo Swift, il sistema internazionale di transazioni. Rivolgendosi ad “alcuni leader europei che ancora esitano”, Kuleba ha detto su Twitter: “Ogni anno in occasione di eventi commemorativi dite ‘Mai più’. Ora è il momento di dimostrarlo. La Russia sta scatenando una terribile guerra di aggressione in Europa. Ecco il vostro test ‘mai più’: escludete la Russia dallo Swift e buttatela fuori ovunque“.
Ore 15.36 – “Potrebbe essere l’ultima volta che mi vedete vivo”. Queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento video con i leader europei ieri sera a Bruxelles, stando a quanto riferito all’Adnkronos da alcune fonti europee.
Ore 15.21 – Il pacchetto di sanzioni approvato dai leader Ue la notte scorsa “avrà un impatto massimo sull’economia russa e sull’élite politica. È fondato su cinque pilastri: il primo è il settore finanziario, il secondo il settore energetico, il terzo quello dei trasporti, il quarto i controlli alle esportazioni e il divieto del finanziamento all’export, il quinto la politica dei visti”. Queste le parole della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “Il pacchetto”, ha continuato von der Leyen, “include sanzioni finanziarie che tagliano l’accesso della Russia ai principali mercati dei capitali. Colpiamo il 70% del mercato bancario russo. Anche le compagnie pubbliche, incluso il settore della difesa: queste sanzioni aumenteranno i costi del finanziamento della Russia, aumenteranno l’inflazione ed eroderanno gradualmente la base industriale della Russia. Prendiamo anche di mira l’élite russa, impedendone i depositi, facendo in modo che non possano più nascondere i loro soldi al sicuro in Europa”.
Ore 15.20 – Prodi, “Il ritiro dall’Afghanistan ha convinto Putin”. L’ex premier e presidente Ue, Romano Prodi, ha dichiarato quanto segue a Sky Tg24. “L’America non ne vuol più sapere di guerre fuori casa e il ritiro dall’Afghanistan è stato non dico un semaforo verde a Putin ma certamente lo ha convinto di essere impunito”.
Ore 15.16 – Ciriani: “Non esistono ragioni per giustificare una guerra di aggressione”. Queste le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, nel suo intervento in Aula a seguito dell’informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla guerra in Ucraina. Ciriani ha dichiarato: “Fratelli d’Italia vuole oggi ribadire, affinché sia chiaro e non ci siano ombre, che chi decide unilateralmente di aggredire con le armi in pugno un Paese confinante si mette dalla parte del torto. E che non esistono ragioni politiche, geopolitiche, storiche o pseudostoriche per giustificare una guerra di aggressione. Fratelli d’Italia è l’unica forza di opposizione in questo Parlamento ma saremo al fianco del governo e più in generale dell’Occidente e del mondo libero, perché in questo momento sarebbe impossibile non schierarci”.
Ore 15.16 – Prodi, “Putin è andato oltre il limite”. L’ex presidente dell’Ue nonché ex premier italiano Romano Prodi ha dichiarato quanto segue a Sky Tg24. “Non me l’aspettavo da Putin. Immaginavo che avrebbe forzato fino al limite, ma adesso è andato oltre il limite. È una Russia che a mio parere va al di là dei suoi stessi mezzi offensivi”.
Ore 15.12 – La Banca centrale russa raccomanda il rinvio di dividendi e bonus. “Nell’attuale situazione di accresciuta volatilità e di implementazione di misure per mantenere la stabilità finanziaria”, la Banca centrale russa ha raccomandato ai propri istituti “di considerare il rinvio del pagamento di dividendi e bonus ai manager”. Questo è quanto comunica l’istituto sul proprio sito, annunciando un nuovo pacchetto di misure volte ad ammorbidire i requisiti di capitale e di liquidità, allo scopo “di supportare il settore finanziario” sotto pressione per le sanzioni di Usa, Europa e dei loro alleati.
Ore 15.01 – La delegazione Ue ha lasciato la città di Kiev per andare in Moldavia. Questo è quanto riportano fonti dell’intelligence.
Ore 15.00 – Nella telefonata odierna con Vladimir Putin, il presidente della Cina Xi Jinping ha dichiarato di rispettare le “azioni della leadership russa” in Ucraina. Questo è quanto riferito dal Cremlino, che sottolinea che i due capi di Stato hanno assicurato di essere “pronti a una stretta cooperazione e un sostegno reciproco alle Nazioni Unite e negli altri fori” internazionali.
Ore 15.00 – Odessa resiste, l’aeroporto della città è parzialmente aperto. Questo è quanto riferito da fonti dell’intelligence.
Ore 14.30 – La bozza del decreto recante ‘disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina’ prevede oltre 170 milioni di euro di risorse destinate alla partecipazione italiana alle missioni NATO.
Ore 14.30 – Bozza del decreto sulla crisi in Ucraina, disposti 10 milioni per la sicurezza delle ambasciate italiane all’estero. “Per il potenziamento della protezione degli uffici all’estero e del relativo personale e degli interventi a tutela dei cittadini e interessi italiani realizzati dai medesimi uffici, la dotazione finanziaria delle ambasciate e degli uffici consolari di prima categoria è incrementata di 10 milioni di euro per l’anno 2022”. Si legge questo nella bozza del decreto recante ‘disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina’ che sarà esaminato dal Consiglio dei ministri.
Ore 14.19 – Le sirene dell’allarme antiaereo a Kiev suonano nuovamente.
Ore 14.15 – Potenziato il personale militare italiano nella NATO.
Ore 14.10 – La delegazione Ue a Kiev è verso il trasferimento in Moldavia. Peter Stano, il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’Ue, ha spiegato alla stampa questa mattina che Bruxelles “sta valutando” le azioni sulla base “dei rapidi sviluppi” della situazione ucraina.
Ore 13.10 – Draghi: “Le sanzioni sono proporzionate al dramma in atto, siamo pronti a misure più dure“. Il premier Draghi ha affermato quanto segue in Senato. “In questi giorni, l’Unione Europea ha dato prova della sua determinazione e compattezza. Siamo pronti a misure ancora più dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti o proporzionate al dramma che sta avendo luogo in questi giorni”.
Ore 13.05 – Il Cremlino giudica la proposta del Presidente ucraino Volodymir Zelensky per i negoziati con Mosca “un passo nella giusta direzione” che “sarà considerato”. Dmitry Peskov, portavoce del Presidente russo, ha anche aggiunto che la Russia riconosce Volodymir Zelensky come Presidente dell’Ucraina.
Ore 13.00 – Talebani, “neutrali, preoccupano le vittime civili. Bisogna risolvere il problema attraverso il dialogo e mezzi pacifici“. I talebani afghani si sono dichiarati “preoccupati” per la possibilità di vittime civili a causa della guerra in Ucraina. L’emirato dell’Afghanistan chiede moderazione da ambo le parti. “Tutte le parti devono desistere dall’assumere posizioni che potrebbero aumentare la violenza. Stiamo monitorando da vicino la situazione in Ucraina ed esprimiamo preoccupazione per la reale possibilità di vittime civili”.
Ore 12.56 – Ue, “Putin si comporta da nazista, da lui parole senza senso”. Peter Stano, portavoce per gli affari esteri dell’Ue, ha dichiarato quanto segue. “L’obiettivo di Putin? Chiedetelo a lui. Non lo ha mai dichiarato. Dice che vuole prevenire un genocidio, che è totalmente senza senso perché lui ne sta commettendo uno o è in procinto di farlo. Dice di voler liberare l’Ucraina dal nazismo e si sta comportando come un nazista”.
Ore 12.55 – Ue, “Taiwan è con noi nelle sanzioni a Mosca”. Nabila Massrali, portavoce della Commissione europea, ha dichiarato quanto segue alla stampa. “Taiwan, come altri partner che la pensano come l’Unione europea, ha espresso un forte sostegno all’Ucraina e ha condannato l’uso della forza da parte della Russia e ha annunciato che introdurrà sanzioni”.
Ore 12.55 – Il presidente ucraino Zelensky ha risposto in modo irritato rispetto alla chiamata di Draghi di questa mattina, dichiarando: “La prossima volta cercherò di spostare gli impegni di guerra per potergli parlare”.
Ore 12.47 – 007 Usa: “Kiev in mano russa in pochi giorni”. Kiev potrebbe cadere in mano dei russi nel giro di pochi giorni. Queste le ultime previsioni dei 007 Usa. Le truppe di Mosca sarebbero a circa 30 chilometri dalla capitale ma starebbero incontrando una resistenza più agguerrita del previsto.
Ore 12.45 – Salvini: “Dialogo con tutti, il Vaticano sia il mediatore”. Il leader leghista Matteo Salvini ha dichiarato, entrando in Senato, quanto segue. “Bisogna dialogare con tutti, io nel mio piccolo dialogherò con tutti e tutte le parti in causa con il ruolo fondamentale anche del Vaticano per fungere da mediatore. Mi piacerebbe che fosse l’Italia ad accogliere una conferenza di pace, ma per ora l’urgenza e l’emergenza è bloccare i missili con tutti i mezzi necessari, se servono le sanzioni”.
Ore 12.45 – Il Papa si è incontrato con l’ambasciatore russo in Vaticano, e si è dichiarato “preoccupato”.
Ore 12.40 – Ue: “Sosteniamo pacifisti russi; Putin non è Russia“. La Commissione europea ha espresso il suo sostegno per “le migliaia di cittadini russi che sono scesi in strada in decine di città della Federazione Russa per esprimere pacificamente le loro opposizione con la guerra contro la loro nazione sorella e per esprimere il loro sostegno per la pace”. Peter Stano, portavoce della Commissione europea, ha inoltre dichiarato: “Sappiamo bene che il Cremlino non è la Russia e Putin non è il popolo russo”.
Ore 12.35 – Salvini: “Ora è il momento di spalancare le porte, loro sono profughi veri“. Il leader della Lega ha inoltre dichiarato: “I bambini muoiono, chi divide e fa polemica è complice”.
Ore 12.29 – Conte: “Ho sentito tutti i leader, mi aspetto la massima compattezza in Parlamento“. Queste le parole del leader del M5S, Giuseppe Conte, che ha dichiarato quanto segue. “Ieri ho sentito tutti i leader, la Meloni era in viaggio e ci siamo scambiati dei messaggi. Ma dopo il giro dei colloqui che ho avuto, mi aspetto che oggi in Parlamento ci sia un fronte assolutamente unitario e compatto di ferma condanna e di massima solidarietà per la popolazione ucraina e massima disponibilità per quel che riguarda aiuti umanitari e sostegno ai rifugiati”.
Ore 12.25 – Cremlino: “Risponderemo alle sanzioni”. Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha dichiarato quanto segue. “Non c’è neanche bisogno di dire che seguiranno misure di ritorsione. Quanto simmetriche o asimmetriche saranno dipenderà dalle valutazioni, le sanzioni devono ancora essere analizzate”.
Ore 12.15 – Mattarella: “L’Unione Europea non può accettare la follia della guerra”. Il presidente Mattarella, in visita a Norcia, ha dichiarato quanto segue. “Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quello che i popoli dell’Europa hanno costruito. Non ci si è limitati a risollevarsi dalle guerre fratricide del passato ma è stato fatto un grande sforzo per realizzare un mondo di reciproco rispetto e collaborazione. Un mondo che non intende veder calpestati i principi della convivenza”.
Ore 12.12 – L’Ue rende “omaggio” al “coraggio” dei russi che hanno manifestato il proprio dissenso rispetto all’invasione dell’Ucraina. “Sappiamo che Vladimir Putin non è la Russia”. Queste le parole del portavoce della Commissione Europea Peter Stano.
Ore 12.08 – Onu: 25 civili uccisi e 102 feriti in attacchi aerei.
Ore 12.05 – Conte: “Abbiamo sentito Draghi e Mattarella, siamo pronti per un adeguato sistema di sanzioni“.
Ore 12.00 – Mattarella: “La follia della guerra non può distruggere 70 anni di pace e cooperazione”.
Ore 12.00 – Kiev: “Aspettiamo attacco tank russi, è il giorno più nero”. “L’Ucraina si aspetta un attacco dei tank russi a Kiev oggi, che potrebbe essere il giorno più difficile della guerra”. Queste le parole di un consigliere del ministro dell’Interno ucraino. Anton Herashchenko ha inoltre aggiunto che i difensori della capitale “sono pronti con missili anticarro forniti da alleati stranieri”.
Ore 11.58 – Lollobrigida: “L’Europa è debole sul piano militare perché non ha investito”. Il capogruppo di Fdi, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato quanto segue. “L’Italia, a differenza di Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti, non si è mossa sul piano internazionale. Non si è vista, ne abbiamo sentite parlare solo per le battute spregevoli del ministro russo, che si è permesso di dire che Di Maio faceva gite di piacere”. Il capogruppo ha inoltre dichiarato: “L’Europa è debole sul piano militare perché non ha investito. Ormai il dado è tratto, si è parlato in passato di sanzioni e dicevamo che non sarebbero state sufficienti a risolvere il problema. Infatti non lo sono state”.
Ore 11.55 – Conte: “Subito piano Ue per rifugiati”.
Ore 11.45 – Cremlino: “Bene dichiarazioni Kiev su neutralità”. Il Cremlino ha parlato di “un movimento in senso positivo” rispetto alle dichiarazioni provenienti dall’Ucraina sulla loro disponibilità a negoziare con Mosca rispetto allo status neutrale del Paese. Lo ha detto il portavoce del presidente della Federazione russa, Dmitri Peskov. “Si tratta di una affermazione nuova. Le abbiamo prestato attenzione. Questo e’ un movimento in senso positivo. Ora dobbiamo analizzarlo. Non posso ancora dire di più”.
Ore 11.45 – Lollobrigida: “Forse si poteva evitare tutto questo”. Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, ha detto quanto segue dopo l’informativa di Mario Draghi sulla guerra in Ucraina. “Oggi noi ribadiamo che siamo e saremo dalla parte dell’Occidente. Chiediamo senza equivoci e infingimenti che condanniamo l’aggressione russa all’Ucraina. Forse si poteva evitare tutto questo”.
Ore 11.45 – Draghi: “Imprudente avere aumentato import gas da Russia”. “Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia. Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni”. Queste le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Camera.
Ore 11.40 – Draghi: “Zelensky mi ha cercato stamattina ma non siamo riusciti a sentirci“. Mario Draghi ha raccontato alla Camera quanto segue. “Oggi, stamattina, mi ha cercato prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico, per le 9.30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il Presidente Zelensky non era più disponibile”.
Ore 11.35 – Letta: “È il nuovo 11 settembre, cambia la storia e noi dobbiamo cambiare bussola” Il segretario del Pd ha inoltre dichiarato: “Putin ha preso in giro tutti, non deve vincere la guerra”.
Ore 11.35 – Tusk accusa l’Italia, la Germania e l’Ungheria: “Bloccano le sanzioni più dure”. L’ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, accusa l’Italia, la Germania e l’Ungheria di aver fermato le sanzioni più dure verso la Russia dopo l’invasione ai danni dell’Ucraina, e afferma che questi paesi si sono “disonorati”.
Ore 11.35 – Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha sottolineato come “le sanzioni decise da Usa e Ue avranno conseguenze pesanti”. Mosca è pronta a rispondere a queste decisioni.
Ore 11.00 – Il Premier Mario Draghi riferisce alla Camera sulla crisi Ucraina.
Ore 10.00 – L’impatto sull’economia dell’Unione europea della guerra lanciata dalla Russia in Ucraina è “da una parte limitato perché le relazioni commerciali con la Russia non sono così’ importanti per l’Unione. D’altra parte sappiamo che la questione dell’energia sarà importante come rischio per le nostre previsioni economiche e questo richiederà delle misure mirate all’autonomia e l’indipendenza energetica”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, arrivando all’Ecofin informale di Parigi.
Ore 9.30 – Primi contingenti russi su Kiev. Truppe e carri armati nella capitale.
Ore 9.00 – Dalla Francia arriva un pesante monito. “Putin vuole rimuovere l’Ucraina dalla mappa degli Stati. Preoccupazione anche per Georgia e Moldavia, stati ex sovietici”. Lo afferma il ministro Jean-Yves Le Drian, affermando anche che l’escalation della Russia è “una guerra totale”.
Ore 8.05 – Un funzionario ucraino ha parlato all’agenzia Reuters chiedendo di mantenere l’anonimato. Ha riferito che le truppe stanno provando a contrastare su 4 fronti l’esercito russo per evitare che cada Kiev. L’invasione però sarebbe prevista per oggi pomeriggio.
Ore 8.00 – Continua la manovra per prendere Kiev. “Le forze russe potrebbero entrare nella giornata di oggi a Vorzel e nei villaggi appena fuori Kiev”, ha detto la vice ministra degli Esteri ucraina Hanna Malyar.
Ore 7.45 – Arrivano conferma da Romania e Polonia. Frontiere aperte per accogliere i rifugiati scappati dalle città ucraine.
Ore 7.30 – Suonano nuovamente le sirene su Kiev, inizia una nuova drammatica offensiva dai cieli sulla città.