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Annelise Atzori: “Mi rifugio nella mia arte”

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Paolo Colantoni
Pittrice, scultrice, poetessa. Annelise Atzori si confessa ai microfoni di Ilaria Solazzo: “L’arte è espressione di umanità, alla quale aggrapparsi”
Annelise Atzori si apre ai nostri microfoni
Annelise Atzori, nata in Germania, ma di origini sarde e residente a Sanluri Stato, è un’artista a 360° di fama internazionale. Pittrice, scultrice, grafica, poetessa, mosaicista, diplomata all’Accademia di Belle Arti, vanta esposizioni in tutto il mondo: dal Canada all’Inghilterra, da New York al Brasile, passando per l’Italia e le sale del Vaticano e del Quirinale. Per la sua carriera artistica, attraverso l’opera “Verde petrolio”, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Oscar della creatività 2021”, premio biennale conferitole lo scorso 16 ottobre a Montecarlo da una giuria di critici internazionali, in occasione dell’Artexpogallery, manifestazione a cui ha partecipato con le opere “Verde petrolio” e “Autoritratto-i gioielli”. “Le immagini della guerra mi rattristano – ha confessato ai microfoni di Ilaria Solazzo – purtroppo l’umanità si è corrotta e non regna più l’amore, ma l’odio. Fortunatamente per non cadere nello sconforto mi rifugio nella mia arte. Come tu ben sai, l’arte per me è bellezza, intuizione comunicata e condivisa, espressione di umanità e progresso, parametro di evoluzione dell’umanità. L’arte è l’essere umano che si ripiega su stesso confrontandosi al tempo stesso con la società. Per me l’arte rappresenta essenzialmente un momento dove stacco dalla routine, riacquisto un dialogo e una dimensione interiore ponendomi in dialogo sia con l’oggetto che con il suo creatore.
Il tuo rapporto con l’arte quando ha avuto inizio?
“Avevo 5 anni. I miei genitori hanno creduto sempre in me, in particolar modo il mio papà. Non sono un’artista casuale, lavoro tutti i giorni e mi divido tra pittura, scrittura, sartoria, mosaici… Segantini ha detto “L’arte è amore vestito di bellezza”. L’arte è l’espressione armoniosa, equilibrata, istintiva, riconoscibile di un concetto in chiave contemporanea. I pilastri della mia arte sono innovazione e originalità: da me nascono cose nuove, la mia creatività è spietata. Sono poliedrica, ho provato tutte le tecniche esistenti, dipingo per me stessa, ho bisogno della mia arte, mi aiuta a vivere, trasfiguro su tela le mie emozioni, sensazioni, i miei colori, la mia essenza.
Ti va di raccontarci un episodio tra le tante mostre d’arte a cui ha partecipato che ricordi con particolare piacere?
“Il 2 luglio 2021 c’è stata una selezione per partecipare ad una mostra a Roma della Global Arte, ho partecipato con un tributo a Fellini ispirato al film “La strada”, si tratta di due dipinti che si assemblano creandone uno, opera che avevo già presentato nel 2019 in occasione de “Le Notti Felliniane”. Sono stata selezionata e quest’opera ha avuto un grande successo: mi sono ritrovata preso il palazzo del Vicariato Vaticano. La mostra è stata presentata da Vittorio Sgarbi che, di tutti gli artisti presenti, ne ha citato solo alcuni, io ero fra quelli: per me è stata come una consacrazione”.
Nei prossimi mesi sarai impegnata nella realizzazione di un film, ci può anticipare qualcosa?
“Si tratta di un docu-film dal titolo “Le perle del Veneto” prodotto da “Ondamovie Film”. Abbiamo presentato il teaser alla 78 Mostra del Cinema di Venezia qualche mese fa, all’Italian Pavilion dell’Istituto Luce di Cinecittà. Il film si sviluppa su una trama che altro non è che un pretesto per parlare delle 4.500 ville del Veneto. Io sono stata scelta per la sceneggiatura e per la consulenza artistica, mi occuperò anche della parte che riguarda i costumi, molti dei quali saranno interamente creati da me”.
Questo 2022 sarà per te un anno colmo di eventi importanti, tra cui l’appuntamento all’Expo di Dubai.
“Sì, il 2022 è e sarà un anno in cui prenderanno forma molti preziosi progetti. Di prossima pubblicazione è un’antologia del “Club letterario del lunedì” di Roma, di cui faccio parte e nel quale sono presenti anche dei miei testi. A marzo ci sarà l’Expo universale di Dubai 2022 al quale parteciperò, sarò lì con la mia opera “Lo specchio”. Poi, ci sarà la presentazione del libro “Protagonisti del tempo d’arte”, un catalogo che verrà presentato il prossimo 8 giugno nelle aule del Senato della Repubblica, nel quale si parlerà di me e della mia arte nella sezione “pittura”. Questi sono solo alcuni dei prossimi appuntamenti in calendario, ma le novità sono tante”.
Cosa bolle in pentola?
“In questo mese di Febbraio ho intenzione di presentare pubblicamente un’opera molto suggestiva, da me creata, alla quale ho dato una mia interpretazione inerente la tematica sugli Iracondi ed Accidiosi del quinto cerchio dell’inferno dantesco. L’idea mi è venuta pensando alla Dea della Fortuna… spero che lei possa aiutare tutti coloro che sono spesso presi dall’ira e che Dante ha punito duramente costringendoli a vivere soffocati nel fango e nell’acqua. Stessa pena per gli accidiosi. Dante nella sua genialità ha evidenziato quegli aspetti umani vivi in ogni creatura e che ancora oggi, purtroppo, costantemente divorano la quotidianità del settanta per cento degli esseri umani. Una tematica, a mio avviso, di grande attualità… basti accendere la TV, vedere vari TG per rendersene conto”.
La cosa a cui tieni di più, escludendo gli affetti familiari?
“Un mondo più giusto, una natura più rispettata e protetta”.
Il riconoscimento più gratificante per te?
“Le espressioni spontanee di meraviglia e di ammirazione che, soprattutto, i giovani hanno spesso dinanzi ai miei quadri”.
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Paolo Colantoni