Da Abramovich ai fratelli Bazahev a Uzmanov che sono molto legati allo Zar russo e che hanno fatto affari d’oro nel nostro paese. Ma ora rischiano
Da “amica”, fonte di tesoro e guadagno a possibile nemica. Per anni l’Italia è stata inizialmente la meta ambita di vacanze extra lusso dei ricchi turisti russi, che prima della pandemia si recavano in località esclusive in alberghi a cinque stelle, senza badare a spese, poi col passare del tempo è diventata ‘preda’ di uomini d’affari russi, che, disponendo di enormi capitali negli ultimi anni, affascinati dalle bellezze della Penisola, sono diventati proprietari di ville e resort di lusso. Investitori che oggi, potrebbero essere colpiti dalla scure delle sanzioni. E non sono pochi.
Nel settore alberghiero spicca un nome per tutti, quello di Musa e Mavlit Bazahev, i due fratelli ceceni amici di Putin, che sono proprietari da vari anni del Forte Village, il famoso resort a Santa Margherita di Pula nei pressi di Cagliari. E in mani russe è finito anni fa anche il Grand Hotel Mediterraneo sul lungomare di Cagliari in capo alla società Reistar il cui legale rappresentante è Vitaly Khomyakov, l’albergo tra i più grandi e scenografici del capoluogo sardo, è tutt’ora chiuso essendo in corso i lavori di ristrutturazione.
La Costa Smeralda non manca di annoverare almeno una cinquantina di mega ville di proprietà russa, tra gli altri nomi spiccano, quelli dei miliardari Roman Abramovich, che non ha bisogno di presentazioni e Alisher Usmanov, il magnate di origine uzbeca che frequenta quei posti da oltre 30 anni. La Sardegna è sicuramente al top delle preferenze degli investitori russi ma c’è un altro posto dove hanno stabilito una sorta di quartier generale, l’elegante Forte dei Marmi in Versilia.
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Qui i russi, assidui frequentatori di alberghi, locali e boutique delle grandi firme della moda, sono passati da clienti a imprenditori della ricettività rilevando almeno cinque alberghi storici, tra i quali l’Hotel Tirreno. E non solo investono nel settore immobiliare, ora tentano anche la carta dei ‘bagni’, gli storici stabilimenti balneari versiliesi.