La guerra in Ucraina ha portato tutti i politici italiani a condannare quanto deciso da Mosca. L’unico a non aver preso posizione fino a questo momento è Silvio Berlusconi.
La guerra esplosa in Ucraina nelle ultime ore sta avendo dei riflessi importanti anche sulla politica italiana. E sono molto i politici, come scrive Il Mattino, che hanno cambiato la loro posizione subito dopo la decisione di Mosca di invadere il territorio ucraino.
Il primo a commentare quanto accaduto nella notte tra il 23 e il 24 febbraio è stato Matteo Salvini. Il leader della Lega, che nelle ore precedenti a questa invasione aveva duramente criticato l’Ue per le sanzioni inflitte alla Russia, ha duramente condannato la decisione di Mosca. Un cambio di posizione che ha portato il Pd a chiedere all’ex vicepremier di smetterla con le ambiguità.
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Anche da parte di Conte, almeno secondo quanto riferito dal quotidiano italiano, c’è stata una condanna a quanto deciso da Mosca. Dichiarazioni che sono arrivate dopo una nota dei parlamentari pentastellati delle commissioni Esteri e Difesa dove si descrive il disastro provocato da questa scelta, le conseguenze per l’Europa, ma non si fa nessun riferimento alle misure contro Mosca.
L’articolo de Il Mattino si sofferma anche sulla posizione degli altri leader politici italiani. Silvio Berlusconi, da tutti considerato come un grande amico di Putin, ancora non ha commentato quanto deciso da Mosca, ma nei prossimi giorni non possiamo escludere una sua discesa in campo per provare a convincere il presidente russo a ritirare le truppe.
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Giorgia Meloni, invece, ha preferito ribadire la sua posizione atlantista. Discorso diverso, invece, per Matteo Renzi. Come scritto dal quotidiano italiano, il leader di Italia Viva ha preso le distanze da Putin e soprattutto rassegnato le dimissioni dal board della società di car-sharing Delimobil. Una decisione obbligata dopo le sue parole nei confronti dell’inquilino del Cremlino.