Le grandi aziende mondiali che lavorano su web, comunicazione e social scendono in campo con azioni contro la Russia: ecco l’impatto delle decisioni.
Non solo gli hacker di Anonymous al fianco dell’Ucraina. L’offensiva lanciata dalla Russia nelle città ucraine incassa anche la risposta dal mondo del web, e arriva in maniera compatta, con condanne pesanti agli attacchi e prese di posizione contro la nazione.
Sono infatti tanti i giganti del web e della comunicazione social a bloccare gli accessi dalla Russia, isolata per una serie di servizi e per la totalità degli account creati su alcune piattaforme.
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Pornhub, contenitore di video per adulti, ha immediatamente cessato ogni tipo di utenza in arrivo dalla Russia. Non sono solo i siti ad essere inaccessibili, ma anche molti popolarissimi social network che condannano ciò che accade e hanno deciso di tagliare i ponti da questa mattina.
Mentre Twitter è in down in Russia, e gli hacker di Anonymous potrebbero intervenire fiancheggiando sul web la resistenza degli ucraini, arrivano altri pesanti interventi dai colossi della comunicazione social. Su tutti l’intervento di Twitch, che ha smesso di pagare tutti gli account russi. Anche OnlyFans ha deciso di rimuovere la verifica dei conti russi dopo un tentativo di prelevare fondi su carte di banche colpite dalle sanzioni.
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Intanto su web si moltiplicano i messaggi di molti utenti Twitch. Confermano di non ricevere i pagamenti e protestano, mentre i rappresentanti della piattaforma non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Anche il mondo del web quindi si mobilità per tentare ad ogni costo di arrestare una guerra che prosegue con vittime e immagini crude in arrivo dai territori dell’Ucraina.