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Sport

Crisi Ucraina: ufficiale, annullate le Olimpiadi in Russia

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Raffaele Sposito

L’effetto della crisi in Ucraina si fa sentire anche nello sport: è ufficiale la notizia dell’annullamento delle Olimpiadi in Russia.

ANSA/EPA/Olaf Kraak

Le reazioni alla guerra in Ucraina nel mondo dello sport non sono mancate. Annullata le sponsorizzazione di Gazprom sulla maglia dello Schalke 04, come anche quella di Aeroflot sulla maglia del Manchester United. Spostata la finale di Champions League a Parigi. Annullato il gran premio di Formula 1 di Sochi, in Russia. Un contraccolpo fortissimo, quello subito dalla nazione governata da Vladimir Putin. Quest’ultimo non ha scampato i forti giudizi degli sportivi di tutto il mondo, con il terzino sinistro ucraino del Manchester City, Oleksandr Zinchenko, che gli ha augurato la morte su Instagram. Ma anche altri calciatori come Fedor Smolov, russo, oltre a tennisti russi come Daniil Medvedev e Andrej Rublev, si sono schierati contro la guerra in Ucraina voluta dal dittatore Putin.

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Ebbene, un altra notizia importante in ambito sportivo arriva dal mondo degli scacchi. Infatti, le Olimpiadi di scacchi che si sarebbero dovute tenere in Russia dal 26 luglio al 9 agosto, non si svolgeranno. Questo è quanto deciso dal Congresso della Federazione internazionale degli scacchi. “Abbiamo preso questa decisione all’unanimità tenendo conto di tutto quanto sta accadendo”. Queste le parole del russo Arkady Dvorkovich, che ha aggiunto: “È difficile da accettare, ma è una scelta necessaria”. Nei prossimi giorni si prevede una nuova riunione del Consiglio della Fide. Nella riunione, verranno esaminate ipotesi alternative al fine di non cancellare le Olimpiadi, sebbene questo esito sia il più probabile. “Faremo del nostro meglio per individuare un nuovo paese organizzatore”, ha dichiarato la federazione internazionale.

ANSA/EPA/Olaf Kraak

Sempre in ambito sportivo, ha fatto discutere molto il post di Ekaterina Gamova, ex pallavolista della nazionale russa, che si è schierata apertamente contro la guerra voluta da Putin. Questa pagina vergognosa rimarrà per sempre nella storia del mio paese. Mai avrei pensato di assistere all’attacco, bombardamenti e spari su altri amici europei. Al governo, militari chiediamo di fermarsi. Potrei tacere? Certo che sì. Provo vergogna e paura. Ora il mondo intero sarà contro di noi. Ci verranno imposte sanzioni, ci isoleranno e non vorranno vederci in altri paesi. Sappiate che in Russia ci sono molte persone contrarie a quello che sta accadendo. Chiediamo scusa. #NoAllaGuerra“.

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Raffaele Sposito