Il governatore del Friuli-Venezia Giulia, esponente della Lega, ha parlato in occasione della giornata delle Regioni italiane all’esposizione universale a Dubai: “Anche il Sud adesso la sta chiedendo”
In un contesto storico che propone un’atipica unità nazionale al fianco del primo ministro Mario Draghi, anche in altri temi sembra esserci una convergenza mai vista prima. Si tratta nel caso specifico nella richiesta di una maggiore autonomia da parte delle Regioni, un cavallo di battaglia storicamente legato alle zone settentrionali del Paese, ma che adesso sembra coinvolgere tutto lo Stivale. Questo è quanto sottolineato al Corriere della Sera dal governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ne ha parlato in occasione della giornata della Regioni italiane all’esposizione universale a Dubai: “La grande novità oggi è che ci sono parecchie Regioni del Mezzogiorno che chiedono l’autonomia. Quindi adesso si parla di un’opportunità nazionale“.
Secondo l’esponente della Lega, infatti, il dramma della pandemia ha paradossalmente offerto la possibilità di valorizzare maggiormente il lavoro a livello di territorio, per affrontare le numerose problematiche in modo più efficace e strutturato a seconda del contesto di riferimento.
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“Unione dovrà spendere risorse ingenti”
Il tema ha quindi ottenuto maggiore condivisione di consensi, anche se il rischio di un effetto boomerang è sempre dietro l’angolo considerando che quello in corso è un anno pre-elettorale: “Questo è evidente, anche perché la maggioranza non è politica, ma nata sull’emergenza nazionale. Ma voglio essere ottimista. Ci sono forze politiche che hanno preferito veder comprimere il proprio consenso pur di perseguire l’interesse nazionale“. Per quanto riguarda il decreto Covid, che ha visto l’astensione della Lega, Fedriga sottolinea di condividere le dichiarazioni di Draghi: “Noi in Friuli-Venezia Giulia abbiamo avuto cinque volte il numero dei contagi dell’anno scorso, ma con meno della metà di ospedalizzazioni e posti occupati in terapia intensiva. Draghi queste cose le sa e le ha dette“. C’è spazio nel corso dell’intervista anche per un riferimento alla crisi energetica scoppiata in tutta Europa: “Vedo poche alternative a un ricorso consistente alle risorse pubbliche. Una riflessione che dovrà fare anche l’Unione: gli Stati dovranno spendere risorse ingenti. E in ogni caso ci sarà da affrontare un tema cruciale, perché non possiamo vivere nella dipendenza dell’energia che arriva da Paesi esteri“.
