La guerra della Russia sta rendendo complicate anche le situazioni degli oligarchi e tra questi c’è uno dei più famosi del mondo
Misure drastiche. La guerra tra Russia e Ucraina sta mettendo a dura prova questioni politiche, economiche, sociali a livello mondiale. In questa situazione generale così drammaticamente vasta e complicata, c’è anche lo sport e il calcio la fa da padrone. Conseguenze che toccano tutti i settori, insomma. E tra questi ci sono i famosi oligarchi russi, soprattutto quelli vicini a Putin, che saranno toccati da vicino. Il più in vista e conosciuto è il proprietario del Chelsea, Roman Abramovich.
La sua squadra, a causa delle sanzioni economiche, potrebbe essere messa in vendita e diversi gruppi di investitori starebbero già presentando offerte alla proprietà russa del club di Premier League. A riferirlo con dovizia di particolare è Bloomberg che cita fonti vicine alle trattative. Secondo l’agenzia americana il magnate russo Roman Abramovich, amico di Vladimir Putin, potrebbe presto decidere di vendere gli asset del gruppo per timore di ripercussioni legate alle sanzioni che diversi Paesi stanno imponendo a Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
Una delle fonti citate ha fatto sapere che questo mese è già arrivata un’offerta. Al momento Abramovich non è sottoposto a sanzioni nel Regno Unito ma non mette piede nel Paese da ottobre, quando vi tornò da turista grazie al passaporto israeliano: il suo visto per la Gran Bretagna è scaduto nel 2018 e, secondo i media inglesi, un’eventuale richiesta di rinnovo verrebbe respinta dall’Unità per i casi speciali del ministero dell’Interno di Londra.
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Roman Abramovich ha comprato il Chelsea nel 2003 facendone uno dei club più vincenti d’Inghilterra con la conquista di cinque Premier League e due Champions League, Il magnate russo ha un patrimonio netto di 13 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, dopo aver costruito la propria fortuna grazie alla privatizzazione dei beni dell’ex Unione Sovietica. Il Chelsea è valutato circa 1,9 miliardi di euro secondo Kpmg, il che significa che qualsiasi acquisizione potrebbe essere una delle più grosse del panorama sportivo europeo