Elena Kovalskaya, ha lasciato il suo incarico al Meyerhold Center, il teatro statale della capitale russa, in opposizione con la politica del Cremlino
Una scelta coraggiosa e molto rischiosa, soprattutto in questo momento così delicato in un paese come la Russia. Una nazione e un popolo che è sotto gli occhi del mondo. E tanti cittadini, forse la maggior parte, non sono d’accordo con la decisione di Putin di invadere l’Ucraina, ma in pochi lo dicono perché hanno paura. C’è chi ha manifestato davanti al Cremlino, ma è stato arrestato e c’è chi, come Elena Kovalskaya, la direttrice del teatro statale di Mosca, ha alzato la testa e ha detto basta.
La direttrice tramite il proprio profilo Facebook ha deciso di schierarsi e di lasciare il suo incarico al teatro, usando parole forti: “Amici, in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina, mi dimetto. È impossibile lavorare per un assassino e riscuotere uno stipendio da lui“. Una scelta che ha fatto il giro del mondo e che sta riscuotendo un successo incredibile, anche se tanti, oltre ad esprimere rispetto e gioia per la decisione presa, sono preoccupati per il suo futuro.
Il teatro prende posizione: “Non possiamo tacere, no alla guerra”
Lo staff del teatro dove lavorava Kovalskaya e intitolato al drammaturgo russo Vsevolod Meyerhold, non è rimasto in silenzio e ha così commentato: “Non possiamo tacere su questo. Ci resta solo questo da dire: ‘No alla guerra’”. Il teatro ha poi ringraziato Elena Kovalskaya per il suo “coraggio”. Ma chi è la direttrice del teatro statale di Mosca che tanto sta facendo parlare.
La Kovalskaya è una critica teatrale e curatrice. Insegna storia del teatro straniero all’Istituto russo di arti teatrali (GITIS) e lì dirige un programma di master in teatro sociale. È laureata in scienze teatrali e dal 2006 ha curato il Lyubimovka New Playwrights Festival. Dal 2012 lei e Victor Ryzhakov hanno creato un progetto educativo, “The School of Theatre Leader”, presso il Centro Meyerhold. Nel 2013 è stata nominata “artistic director” del Meyerhold Theatre and Cultural Center (TsIM) e nel 2020 è diventata direttrice. Ma ora ha detto basta.