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Esclusiva – Terremoto Amatrice, Pirozzi: “Rivissuti fantasmi del passato”

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Marco Ercole

Il comune nella provincia di Rieti è stato colpito da due nuove scosse di magnitudo superiore al 3°. L’ex sindaco ha raccontato quanto accaduto in esclusiva a Notizie.com: “In tutto questo la ricostruzione pubblica è ancora ferma”

I fantasmi del passato sono riemersi questa mattina, quando Amatrice si è risvegliata alle 7:31 con una scossa di terremoto di magnitudo 3. Si tratta dell’esatta metà di quella da 6 che il 24 agosto 2016, alle ore 3:36, diede il là a una catastrofe che mise in ginocchio il comune in provincia di Rieti e tutta la sua popolazione. Persone che ancora oggi stanno aspettando che si concretizzino pure nei fatti gli aiuti promessi a livello governativo per risollevarsi e che hanno dovuto rivivere lo spettro di quanto accaduto poco meno di sei anni fa. Tra loro anche il sindaco di Amatrice dell’epoca, oggi consigliere regionale, Sergio Pirozzi, che ha raccontato quanto accaduto in esclusiva a Notizie.com: “Ce ne sono state due, una prima delle 8 e un’altra dopo le 14 (per la precisione alle 14.07, di magnitudo 3.4, ndr). Un fenomeno strano e di un’intensità sopra la media. Speriamo che non sia una scia sismica, era da tempo che non si avvertivano scosse di questo livello e così ravvicinate. Fa pensare che ci sia qualche assestamento a livello terrestre“.

L’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi (Ansa)

Due scosse che fortunatamente non hanno portato conseguenze: “A parte che non c’è più niente da distruggere. Per il resto c’è stato giusto qualche leggero scuotimento negli scheletri delle chiese che sono rimaste. E c’è un po’ di nervosismo nei cani. Ma a parte questo, preferisco che non ci siano mai, perché risvegliano in ognuno di noi antichi dolori, quelli che cerchi di eliminare, ma che in questi casi tornano in mente. Mi riferisco a tutte le fasi drammatiche di quella maledetta notte. Noi conviviamo quotidianamente con questo. Cerchi di esorcizzarlo, di non pensarci. Ma ogni volta che capita una cosa del genere la mente ritorna inevitabilmente lì“.

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“Ricostruzione pubblica è ferma”

Le immagini del terremoto ad Amatrice nel 2016 (Ansa)

Il paradosso è che queste nuove scosse siano arrivate prima che siano stati realizzati dei lavori concreti per far risollevare il comune distrutto nel 2016: “Sono due aspetti – continua Pirozzi – diversi, seppur correlati. Piano piano arriveranno, di sicuro hanno dei tempi che mal si conciliano con le esigenze di chi è rimasto qui. La ricostruzione pubblica è ferma, così come le opere strategiche. Tutto quello che è qui è frutto delle donazioni arrivate. L’ospedale forse vedrà la luce tra tre anni, l’istituto alberghiero tra quattro. Viene considerata una grande vittoria la consegna delle chiavi di un condominio che non si trova nel centro storico e il cui cantiere è stato avviato 5 anni fa. Se i tempi sono questi, vuol dire che un minimo di ricostruzioni si rivedrà tra 5-6 anni. Per non parlare del patrimonio storico-artistico che non c’è per niente“.

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