Il portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe, si è schierato contro Tiziano Ferro e il compagno, in seguito ad un post Instagram del cantante.
Il dibattito legato alla famiglia continua ad essere un tema caldo, anche nel 2022. L’inclusione e l’accettazione delle minoranze a livello di identità di genere e di preferenza sessuale si sta facendo strada nella nostra società. Eppure, alcuni gruppi sono ancora contro ogni tipo di famiglia che non sia composta da un padre e una madre. Questo è il caso della Onlus Pro Vita & Famiglia, che si è recentemente schierata contro il cantante Tiziano Ferro.
Il cantante, dichiaratamente omosessuale, ha postato su Instagram una foto con il compagno e i due figli di 9 e 4 mesi, Margherita e Andres. Mentre i fan sono scoppiati di gioia per la lieta notizia data loro dal cantante, il portavoce della Onlus Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe, ed il presidente della Onlus, Antonio Brandi, hanno criticato duramente il post di Tiziano Ferro.
“È sempre una notizia triste e grave quella per cui due bimbi cresceranno senza sperimentare la tenerezza, l’amore e la dolcezza di una mamma. Senza una presenza femminile nella loro intimità familiare. Per quanta cura possano dare, due uomini non fanno e non faranno mai una mamma. Vogliamo quantomeno sperare che Tiziano Ferro e il compagno non si siano dotati di quei bambini sfruttando i loro patrimoni per accedere al criminale mercato dell’utero in affitto“. Questo il commento sprezzante di Jacopo Coghe rispetto alla notizia data da Tiziano Ferro su Instagram.
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Ma Coghe non è stato il solo a criticare aspramente Ferro. A rincarare la dose ci ha pensato Antonio Brandi, presidente della Onlus Pro Vita & Famiglia, che si è focalizzato sulla critica dell’utero in affitto come pratica diffusa per le coppie dello stesso sesso. “Comunque sia andata questa vicenda, è urgente che nel Parlamento italiano sia finalmente avviato l’iter per rendere l’utero in affitto un reato universale punibile ovunque commesso, e che si annulli l’orrenda fiera dei figli su misura prevista a maggio a Milano, che in passato ha già pubblicizzato questa pratica orrenda”.