Il ministro della Transizione ecologica ha rilasciato un’intervista a “Il Foglio” rivelando le sue preoccupazioni per le conseguenze energetiche della guerra in corso: “Abbiamo un energy mix monocromatico, siamo troppo dipendenti dal gas”.
“Paghiamo le scelte sbagliate che sono durate decenni. Queste si riassumono in un energy mix che è monocromatico”. Parole di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica. Cosa significa? “Che abbiamo una sola sorgente, un solo vettore di energia, cioè il gas”.
Le altre risorse non sono sufficienti: “Abbiamo fatto crescere le fonti rinnovabili, negli anni Duemila c’è stato un impulso e adesso stiamo accelerando tantissimo la decarbonizzazione. Ma nei fatti rimaniamo dipendenti dal gas“. Non solo: “Oltre all’energy mix con troppa poca scelta – aggiunge nell’intervista rilasciata a “Il Foglio” – c’è un errore nell’errore, quello di aver diminuito la produzione di gas nazionale”. Tutto questo, sottolinea Cingolani, senza che poi il Paese abbia ottenuto un notevole impatto ambientale positivo. Il gas comprato dall’estero, infatti, ha continuato a recare un danno costante all’ambiente: “Almeno la produzione nazionale avrebbe garantito una maggiore indipendenza dalle fluttuazioni del mercato e ridotto le spese di trasporto”.
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I gravi fatti in Ucraina stanno facendo emergere le problematiche e i difetti nella gestione dell’energia in Italia: “Sta venendo a galla la nostra dipendenza da paesi stranieri. È eccessiva e ci rende deboli se sommiamo il tutto alla singolarità del nostro energy mix. Ora si parla delle sanzioni alla Russia, noi abbiamo avuto dei problemi maggiori ad aderire perché il contraccolpo per l’Italia potrebbe essere più pesante rispetto alle altre nazioni. Importiamo il gas dalla Russia per il 47%, saremmo in grande difficoltà qualora ce lo togliessero. Abbiamo differenziato i fornitori – conclude – però il nostro piatto rimane monocromatico”.