Mario Draghi risponde alle minacce di Putin: “Merita una risposta, le truppe russe avanzano ma il popolo non è con lui. Deve ascoltarlo. L’Italia non si volterà mai dall’altra parte”.
Mario Draghi ha riferito oggi sulle prossime mosse che l’Italia si appresta a compiere nell’analisi del conflitto in Ucraina. Duro appello contro Putin e segnali preoccupanti dopo i recenti attacchi di questa mattina.
“Gli attacchi di Putin proseguono, e il suo disegno e i suoi atti hanno contorni nitidi. Le sue minacce – ha affermato il premier al Senato -, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria. Noi non ci volteremo dall’altra parte”. Poi un appello ad ascoltare il popolo russo, che continua a manifestare contro le azioni militari in Ucraina.
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“Il Cremlino deve ascoltare la voce di chi manifesta. Stanno portando avanti una aggressione che ci riporta indietro di 80 anni. Si tratta di un attacco ai valori, alla libertà, e all’ordine internazionale che abbiamo costruito. Faremo di tutto per aiutare i paesi nel dramma che la gigantesca emigrazione sta avendo sul popolo ucraino. Polonia e Romania che stanno accogliendo i rifugiati possono contare su di noi”.
Draghi: “Risponderemo, l’Italia è pronta a fare la propria parte”
“Faremo la nostra parte, aiuteremo l’Ucraina a difendersi dalla Russia”. Lo afferma il Premier Mario Draghi e chiarisce quale sarà l’apporto dell’Italia. “Ho riferito a Zelensky che noi e l’Unione Europea continueremo a fare la nostra parte per un paese che si sta difendendo dall’invasione”. Pronti quindi 3.400 militari e forze aeree raddoppiate in Romania.
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Poi un appello rivolto ai timori dell’Italia: “La Russia ha incentivato le sue attività ostili con l’intento di minare la capacità di risposta dell’Unione Europea. Stiamo incentivando i controlli per eventuali attacchi cibernetici o informatici. Proteggeremo ogni obiettivo sensibile”. Poi un passaggio sull’eventuale interruzione di flussi di gas. “Non comporterà seri problemi. L’Italia ha gas in abbondanza negli stoccaggi e l’arrivo di temperature miti comporterà riduzione di consumi. La previsione è che risponderemo a picchi di domanda anche grazie a importazioni differenti, da Algeria o Azerbaijan”.
Arriva quindi un messaggio diretto al popolo. “Non possiamo essere dipendenti da un solo paese – afferma Draghi fra gli applausi – semplificheremo procedure, lavoreremo su altre fonti di energia e investiremo sullo sviluppo del biometano”.
In chiusura un altro messaggio diretto alla Russia. “L’Europa ha preso decisioni senza precedenti. Difronte ad una crisi è essenziale che le lezioni di questa emergenza non vadano sprecate. Bisogna procedere spediti su un percorso comune e su autonomia strategica. L’auspicio è che i paesi adottino sempre un approccio comune. Saremo al fianco dell’Ucraina in ogni modo”, conclude Draghi dopo 33 minuti di discorso, aprendo una fase in cui l’Italia avrà sempre di più un ruolo da protagonista nel conflitto.
Nel pomeriggio il Premier ha parlato anche alla Camera, ribadendo sostanzialmente ciò che era stato detto in mattinata al Senato. “Una lunga colonna di mezzi militari – lunga circa 60 km, secondo le ultime notizie – è alle porte di Kiev dove nella notte si sono registrati raid missilistici, anche a danno di quartieri residenziali, ed esplosioni. Le ultime notizie ci parlano di un nuovo attacco alla città”.