Il Ministro degli esteri italiano interviene in diretta alla trasmissione Di Martedì e fa affermazioni forti: “Il popolo russo non sta con lo Zar”
“Siamo tutti ucraini e Putin va fermato“. Sono forti le parole del Ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio intervenuto alla trasmissione sul La 7 “Di Martedì“. “Domani Ucraina e Russia si incontreranno per i negoziati – ha avvertito il ministro – speriamo possano raggiungere una tregua quanto meno umanitaria, a portare via tanti bambini e curarli nei nostri ospedale”. Luigi Di Maio va giù pesante e usa toni perentori: “Dobbiamo fermare la guerra e per farlo dobbiamo fermare Putin“.
“Il Parlamento – ha spiegato Di Maio – ha dato supporto economico e militare all’Ucraina, ma questo non significa che siamo in guerra, l’Italia è una nazione impegnata per la pace. L’Ue deve continuare ad essere compatta e il nostro Paese non sarà in guerra, ma non possiamo aspettarci da Putin che venga con gentilezza“. Il Ministro fa capire quanto sia convinta l’Italia a far rispettare la posizione dell’Europa contro la Russia di Putin.
“Dobbiamo colpire Putin e le sanzioni dure è solo un primo passo – ha spiegato Di Maio – e c’è da dire che il popolo russo non sta con Putin, lì ci sono oltre duemila persone che si sono fatti arrestare pur di scendere in piazza e protestare e questo qualcosa vorrà pur contare in un momento del genere. Accorgersi prima? Noi ci siamo prestati a tutto, ma lui aveva già organizzato l’invasione, addirittura, quando è finita la tregua olimpica ha invaso. Già avevamo lavorato al G20 di ottobre per cercare di limare la situazione, ma era tutto finto da parte sua”
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Il Ministro degli esteri Luigi Di Maio va oltre e approfondisce il discorso, usando anche parole forti: “Putin è un lucido folle, l’Ucraina è un paese libero, il problema è che Putin non può entrare lì dentro, non poteva invadere un paese sovrano e indipendente. Tra Putin e qualsiasi animale credo proprio ci sia un abisso e deve stare attento perché ci sono i famosi oligarchi che sono in vacanza in Italia e si son visti i conti bloccati e non possono pagare nulla. Il rublo si è deprezzato del 30%, Putin contava sulla divisione dell’Europa, invece siamo uniti. Le reazioni scomposte di Putin ne segnalano il forte nervosismo e proprio per questo comincerà ad arretrare. Gli ucraini sono la resistenza europea, dobbiamo fermarlo adesso“.