I tifosi dell’Inter iniziano a mugugnare dopo l’ennesimo pareggio e i problemi in attacco: nel mirino Dumfries e quei paragoni azzardati.
La semifinale di Coppa Italia ha permesso ad Inzaghi e Pioli di incassare una serie importanti di spunti su cui lavorare. Messaggi che arrivano dalle squadre, non in un grande periodo, ma costrette a fare gli straordinari nella fase più calda della stagione.
Su tutto pesa in casa Inter la difficoltà nel trovare la via del gol. Poche occasioni, un calo vistoso nei numeri di Lautaro e Dzeko, una spinta sulle fasce che era la vera arma in più nel gioco di Inzaghi e ora sembra frenata da una condizione fisica non al top. Nel mirino finisce quindi anche Dumfries.
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Al netto di alcune buone prove in fase di spinta, in termini realizzativi e di presenza costante a tutta fascia, le ultime prestazioni non sembrano però soddisfare l’esigente piazza nerazzurra. Tornano quindi di moda quei vecchi paragoni, di sicuro azzardati, almeno al momento. Ai tifosi non sfuggono, e si trasformano in un boom di polemiche.
Dumfries è finito dritto nel mirino della critica dopo la partita di ieri e alcune recenti prestazioni. Fra i tifosi che chiedono di attenderlo, di non mettere pressione ad un calciatore che deve abituarsi a difendere oltre che attaccare in un campionato tatticamente difficile, e chi chiede ad Inzaghi di liberarlo dai compiti in fase di copertura, le critiche sono molte.
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Ciò che pesa di più sono forse i paragoni in un ruolo in cui l’Inter negli ultimi anni ha avuto la possibilità di schierare esterni fra i migliori al mondo. L’accostamento con Hakimi, e quello azzardatissimo con Maicon, non hanno fatto bene all’olandese, ancora lontano dalle prestazioni dei due colleghi nonostante il talento e la capacità di sgroppare sulla corsia.
Fra le critiche c’è però chi sottolinea che Maicon ha espresso le sue qualità in età già matura, dopo aver capito cosa impone il calcio italiano ad un esterno a tutta fascia. E fra le tante polemiche c’è chi sposta il mirino su Lautaro, per molti il vero oggetto misterioso degli ultimi mesi in cui l’Inter sembra aver perso un po’ di quella cattiveria necessaria a mantenere il primato in classifica e prestazioni di alto livello.