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Politica

Guerra in Ucraina, Edward Luttwak: “E’ l’inizio della fine di Putin”

Published by
Chiara Feleppa

L’esperto di politica internazionale traccia un quadro sugli scenari futuri della crisi russo ucraina 

Il conflitto russo ucraino inciderà notevolmente sugli scenari della politica internazionale, modificando gli equilibri ed intaccando, necessariamente, sul sistema delle relazioni tra Stati. Cosa accadrà quando il conflitto sarà finito? Che fine farà la Russia di Putin? E l’Ucraina come farà a riprendersi?

Prova a rispondere a queste domande l’economista Edward Luttwak , sulle pagine de Il Giornale. Luttwak è convinto che la fine del conflitto scatenato in Ucraina da Putin non possa che passare per la resa della Russia. Per capire quali scenari e quali equilibri si genereranno sul sistema delle relazioni fra Stati, bisogna capire come evolve il quadro attorno al Cremlino. Le tempistiche del conflitto, per l’esperto internazionale di strategia militare e di geopolitica, dipendono dalle mosse degli oligarchi. E nulla sarebbe cambiato se in America di fosse stato Trump: il destino dell’Ucraina, ora segnato dall’adesione dell’Unione europea, sarebbe rimasto il medesimo.

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La guerra non finirà prima della caduta di Vladimir Putin. Il dopoguerra sarà soprattutto un dopoguerra russo. Il dopoguerra ucraino sarà contraddistinto dalla ricostruzione, dai danni, che saranno drammatici ma superficiali e dalla procedura di ingresso nell’Unione europea. La Russia? Putin deve ancora cadere. Nel caso in cui questo non accadesse, la guerra potrebbe trascinarsi nel tempo. Il che comporterebbe danni enormi per la Russia”, prosegue l’economista.

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L’errore degli Stati Uniti, secondo l’esperto, è stato non inviare un numeroso quantitativo di armi prima che tutto questo accadesse: “Era qualcosa che si poteva fare, essendo l’Ucraina un Paese indipendente. Si pensava che essendoci un accordo, i russi non avrebbero invaso. Ma l’accordo è decaduto, con sorpresa di tutti, compresa quella dei capi militari.
L’azione di Putin sarebbe dovuta essere intimidatoria: avrebbe dovuto puntare la pistola e non sparare. Ma il governo ucraino non risultava essersi affermato prima della guerra. Ora il leader è emerso, se Zelensky fosse emerso prima la reazione sarebbe stata diversa. E questo concetto sarebbe valso per Ue e Italia”.

Una spartizione dell’Ucraina? “Non è possibile uno smembramento. Ad essere possibili sono la caduta di Vladimir Putin e la cessazione delle ostilità da parte dei russi. Non c’è analogia tra Ucraina odierna e Germania del dopo seconda guerra mondiale. L’Ucraina è una vittima, la Germania era la nazione che aveva aggredito. La Russia? Tutto dipende dalla velocità con cui Putin potrebbe abbandonare il Cremlino. Se i suoi non dovessero mettere Putin da parte, la Russia continuerebbe il percorso nella spirare discendente. L’elite russa fugge in ogni direzione, abbandonando il Paese. Sono loro che controllano la Russia. Molti oligarchi sono già fuggiti”.

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Chiara Feleppa