“200 euro per le risposte a test universitari”: in manette due persone

Vendevano le risposte dei test universitari alla modica cifra di 200 euro: nei guai due persone che sono state arrestate. Le accuse nei loro confronti sono molto gravi

Napoli, arrestate due persone
Polizia Postale (Ansa Foto)

Ci troviamo a Napoli dove è accaduto un triste episodio che riguarda lo studio. Precisamente all’Università Parthenope. Ad avviare le indagini ci ha pensato la Procura della Repubblica che ha chiesto l’arresto di due tecnici amministrativi della facoltà. Le accuse, nei loro confronti, sono molto gravi. Si tratta di Giuseppe Iazzetta e Giorgio Adinolfi. Sarebbero entrati nei sistemi informatici dell’ateneo per cercare di rubare le domande dei test di ingresso al corso di laurea magistrale in Scienze Motorie.

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Il tutto sarebbero stati venduti, ad ogni matricola, con la cifra pari a 200 euro. Anche se, di questa vicenda, se ne stava parlando già da un bel po’ di tempo. Tanto è vero che bisogna tornare indietro di quasi quattro anni. Nel 2019 partì l’inchiesta dove la stessa università ha sporto denuncia. Le indagini sono state guidate dal sostituto procuratore Henry John Woodcock. Solo dopo un po’ sono riusciti a risolvere questa vicenda. A quanto pare alcuni studenti sono stati stuzzicati dall’idea di entrare facilmente nella facoltà.

Napoli, vendevano domande test universitari a 200 euro: scattano i domiciliari

Napoli, arrestate due persone che vendevano test universitari a 200 euro
Polizia postale (Ansa Foto)

A finire in manette sono: un tecnico amministrativo della segreteria del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere ed anche un altro indagato che, dopo essersi laureato, ha dato il suo supporto alla segreteria.

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La Polizia Postale di Napoli ha deciso per loro di notificare una misura cautelare agli arresti domiciliari che è stata emessa dal gip dopo la richiesta da parte degli inquirenti. Proprio questi ultimi hanno ipotizzato, nei confronti delle due persone arrestate, il concorso in istigazione alla corruzione ed anche l’accesso abusivo al sistema informatico.

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