Caso Zaniolo, il padre su tutte le furie: “Contattati gli avvocati”

Non si esaurisce ancora la scia polemica dopo quanto accaduto nel match tra Spezia e Roma dell’ultima giornata di campionato, quando il giocatore giallorosso ha guadagnato un calcio di rigore nei secondi finali

Gli effetti dell’ultima giornata di campionato non sono ancora terminati. Il modo in cui la Roma è riuscita a prendersi la vittoria contro lo Spezia, con un calcio di rigore in extremis realizzato da Tammy Abraham, ha alzato un vero e proprio polverone in Liguria che ha coinvolto principalmente Nicolò Zaniolo, cresciuto a La Spezia.

Nicolò Zaniolo
Nicolò Zaniolo, giocatore classe 1999 della Roma (Ansa)

È stato proprio il giovane attaccante giallorosso a conquistare il penalty decisivo, a seguito di un calcio sul volto subito da Maggiore. Per questo motivo a La Spezia hanno iniziato a prendersela con lui, con tanto di scritte minatorie e oltraggiose sui social network e pure sui muri del bagno dell’istituto linguistico frequentato dalla sorella del calciatore classe 1999.

LEGGI ANCHE QUESTOSpezia, ko con la Roma non va giù: Thiago Motta attacca, Zaniolo risponde

“Dato mandato ai nostri legali”

Nicolò Zaniolo
Il giocatore della Roma Nicolò Zaniolo (Ansa)

Per questo motivo il padre Igor Zaniolo ha deciso di ricorrere alle vie legali, come comunicato attraverso un messaggio pubblicato sui social network: “Alla luce di quanto avvenuto – ha scritto l’ex calciatore, che conta 104 presenze con lo Spezia – riguardo vili minacce, gravi ingiurie e vergognose aggressioni verbali da parte di terzi nei confronti della nostra famiglia – e soprattutto di una minore all’interno di un istituto scolastico – abbiamo conferito mandato all’avvocato Antonio Conte, del foro di Roma, di presentare formali querele nelle sedi opportune“. Tra queste c’è la polizia postale, in quanto l’obiettivo principale è quello di “individuare gli account social responsabili di tali condotte“. Non solo, nel mirino del genitore di Nicolò Zaniolo ci sarebbero anche i mezzi di informazione che avrebbero veicolato un messaggio a suo giudizio sbagliato: “Abbiamo dato mandato al nostro legale di valutare anche articoli apparsi su alcuni giornali che hanno posto in essere una vera e propria istigazione alla violenza nei confronti di nostro figlio Nicolò“.

Gestione cookie